Agricoltura italiana sinonimo di innovazione e sostenibilità, basti pensare che lo scorso anno sono stati circa 20 mila i giovani imprenditori under 40, che hanno deciso di puntare sull’imprenditoria agricola, assicurando il proprio futuro alle campagne italiane. Si tratta di ragazzi preparatissimi, con alle spalle percorsi di studi diversi, ma che hanno avuto la sensibilità e il coraggio di tentare una strada sì complessa, ma allo stesso tempo ricca di soddisfazioni.
Oggi, tra le Facoltà più gettonate anche quella di Agraria i cui laureati riescono a trovare un ottimo impiego praticamente appena usciti dall’Ateneo. Agricoltura italiana, una scommessa per molti che poi sono riusciti a trovare quell’idea innovativa, capace di cambiare, di progredire, di realizzare quel qualcosa di nuovo che piace e soprattutto che funziona.
Il Corriere della Sera, ha dedicato un articolo a questi pionieri del futuro agricolo, parlando della nostra giovane Moira Donati, un tempo impiegata nella pubblica amministrazione e oggi titolare di Agrilife, fattoria didattica e azienda agricola specializzata nella coltivazione di piante officinali e nell’allevamento di asini.
Proprio come Moira, sono tanti i giovani agricoltori che, magari ispirati dalle tradizioni di famiglia, decidono di riprendere le redini aziendali di nonni e padri, innovando grazie anche all’aiuto delle tecnologie. Così sono nate le coltivazioni controllate da App per smartphone, come anche gli allevamenti di suini, bovini e lumache dalle quali sono state create anche linee cosmetiche e prelibati caviali. C’è chi ha pensato bene di riciclare i fondi di caffè per coltivare funghi e chi, invece, ha riscoperto la pastorizia producendo formaggi nuovi, prelibati e magari privi di colesterolo.
“Il nostro è un settore che si sta modificando profondamente, la crescita è reale nell’occupazione, nell’export e nel valore aggiunto – dichiara al Corriere della Sera Maria Letizia Gardoni, presidente di Giovani impresa di Coldiretti - è un fenomeno che coinvolge sia uomini che donne. Da sempre la figura dell’agricoltore era legata alla virilità maschile, adesso le distinzioni di genere si stanno riducendo. Quello agroalimentare è un settore che dà risposte incredibili. È in corso non solo un’innovazione tecnologica ma anche sociale, l’agricoltore svolge un ruolo strategico per la sua capacità di creare nuove relazioni all’interno della comunità. Si può e si deve provare, a volte non servono grandi investimenti “ .