L’agricoltura di precisione, definita dal National Research Council americano “una strategia che usa le tecnologie d’informazione per integrare dati provenienti da più strati informativi ai fini decisionali per la gestione dei sistemi agricoli” rappresenta un importante strumento per rispondere alle sfide dell’agricoltura del futuro in termini di sostenibilità.
Molteplici risultati positivi che possono derivare dall’applicazione di queste nuove tecnologie: ottimizzazione dell’efficienza produttiva e qualitativa, riduzione dei costi aziendali, uso più efficiente degli input con riduzione degli impatti ambientali.
C’è quindi la necessità di formare e sensibilizzare le aziende agricole sulle opportunità delle tecnologie 4.0 per l’agricoltura, anche attraverso l’erogazione di servizi e consulenza per la promozione di best practices.
In Italia si possono trovare esempi virtuosi ed efficaci che hanno permesso agli agricoltori di risolvere problematiche importanti come ad esempio l’impiego di velivoli senza pilota (droni) nella lotta alla piralide del mais. È quanto accade in Emilia Romagna grazie al Consorzio Agrario.
Come noto, nella coltivazione del Mais il parassita più diffuso nel territorio Emiliano-Romagnolo è la Piralide (Ostrinia nubilalis) che può, non solo compromettere oltre il 60% del raccolto, ma anche rappresentare un pericolo per la salute a causa dei possibili effetti cancerogeni delle micotossine prodotte da alcuni funghi che attaccano il mais. Di fatto la lotta alla Piralide è una delle principali pratiche colturali che l’agricoltore deve seguire al fine di ottenere un raccolto salubre.
A partire dalla fine degli anni ’80 la lotta al pericoloso parassita è stata effettuata con l’utilizzo di agrofarmaci distribuiti attraverso l’impiego di Trampoli (trattori di notevoli dimensioni tali da poter entrare nel campo durante il ciclo produttivo del mais). Tale pratica nel tempo ha riscontrato dei limiti logistici, non tutti i territori sono disponibili dei Trampoli, che pratici in quanto in una stagione è possibile trattare 700/1100 ettari corrispondenti a circa 30/60 ettari al giorno. Ulteriori difficoltà derivano dalla diffusione di metodi di coltivazione a basso impatto ambientale, come semine a 45 cm, l’irrigazione con la manichetta (minor consumo di acqua) e il biologico dove non è possibile utilizzare né i trampoli né gli agrofarmaci.
Per venire in conto a queste nuove necessità, gli agricoltori stanno guardando con interesse alla lotta integrata (bio-controllo), ovvero l’utilizzo del parassitoide Trichogramma brassicae che attacca le uova della piralide impedendone la schiusa. La diffusione in campo di questo antagonista naturale può avvenire grazie all’impiego di droni. Le uova di Trichogramma brassicae sono infatti contenute in involucri biodegradabili che vengono dispersi in campo quando le condizioni climatiche e le trappole rivelano il periodo di deposizione delle uova di piralide.
Il Consorzio Agrario dell’Emilia (www.caemilia.it), insieme a una ditta specializzata nelle soluzioni Drone per l’agricoltura, ha messo a punto la tecnica distributiva del Trichogramma b. attraverso il drone. Grazie all’impiego del drone in una giornata è possibile ottenere un rendimento operativo fino a circa 120/150 ettari. Il servizio è stato svolto in circa 60 aziende per un totale di circa 110 ettari nei territorio di Ravenna, Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma. La lotta integrata tramite droni presenta diversi benefici per l’agricoltore in quanto è applicabile alle colture biologiche nonché nei territori dove non è possibile utilizzare i trampoli. Si tratta inoltre di trattamenti non invasivi in caso di terreno bagnato, anche in presenza di ostacoli (impianti irrigui) e può essere facilmente applicata sia su superfici piccole che grandi.
Aumentare la sostenibilità del modello agricolo italiano attraverso l'innovazione. È una delle sfide più importanti dei prossimi 5 anni, per consentire all'Italia di avere produzioni agricole di qualità e mantenere il primato di biodiversità. In questo contesto l'agricoltura di precisione svolge un ruolo di primo piano per ottimizzare i rendimenti produttivi e abbattere l'impatto ambientale. L’applicazione dell’AdP nelle aziende agricole potrà in futuro garantire più qualità ai prodotti, riduzione degli input, tracciabilità e una maggiore ottimizzazione delle filiere, a beneficio anche dei consumatori.