8 Maggio 2014

Coldiretti Emilia Romagna: studenti greci a scuola di agricoltura

Hanno scelto Terranostra e Coldiretti Giovani Impresa per scoprire il sistema agrituristico e studiare l’imprenditoria giovanile della nostra regione. Ventidue studenti greci due insegnanti e la direttrice dell’Istituto tecnico superiore di Istiea, città dell’isola greca di Eubea, sono approdati in Emilia Romagna nell’ambito del programma europeo “Leonardo da Vinci” finalizzato ad attività di formazione con scambi transnazionali per lo sviluppo dell’innovazione nei vari settori lavorativi.

In Italia già dal 24 aprile, studenti e professori sono stati ospiti oggi dell’azienda “Arcadia” di San Pietro in Casale (Bologna) dove si sono confrontati con Roberto Lodi, presidente di Terranostra Bologna, l’associazione agrituristica di Coldiretti, e con Valentina Bosco, delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa.

Da sempre terra di turismo internazionale, soprattutto per la sua Riviera, l’Emilia Romagna, è diventata meta turistica anche per l’entroterra, dove le oltre mille aziende agrituristiche sono punto di riferimento per scoprire le bellezze naturali, il patrimonio culturale e architettonico e, ovviamente, le eccellenze enogastronomiche regionali, che recenti indagini hanno individuato come uno dei maggiori richiami turistici.

“La forza delle aziende di Terranostra – ha detto Roberto Lodi – è il forte legame con il territorio e con la genuinità dei suoi prodotti, che consente ai turisti di calarsi in una realtà che rappresenta la cultura e la tradizione della gente dei campi, ma anche della storia e delle bellezze di questa regione”.

Il presidente di Terranostra Bologna ha ricordato che il 70% delle aziende agrituristiche regionali è dislocata nei pressi delle undici strade dei vini e dei sapori, che offrono la possibilità di conoscere in diretta i 39 prodotti Dop e Igp e gli oltre 300 prodotti iscritti nell’albo dei prodotti tradizionali della nostra regione. Secondo un’indagine di Terranostra Emilia Romagna, delle mille aziende attive in regione, il 61% sono all’interno o nelle vicinanze di parchi e riserve naturali, il 19% sono nei pressi di città d’arte; il 48% sono vicino a rocche e castelli di cui l’Emilia Romagna è ricca; il 25% sono in prossimità di centri termali.

L’agriturismo in Emilia Romagna ha avuto un costante trend di crescita non solo nel numero degli esercizi, ma anche nella qualità. L’offerta si è ampliata dall’iniziale ristorazione, ad una serie di servizi che vanno dall’ospitalità, ma anche nella possibilità di fruizione del territorio, con l’ippoturismo, mountain bike, trekking, passeggiate ecologiche.

Sul fronte dell’imprenditoria giovanile, la delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Valentina Bosco, ha ricordato che i giovani under 40 (età per essere considerati giovani dall’Unione Europea) occupati nelle 73 mila aziende agricole della regione, sono 17.901, il 31% dei quali (5.500) sono titolari delle proprie aziende. Secondo Coldiretti Giovani Impresa, l’alta specializzazione dell’agricoltura in Emilia Romagna ha consentito una maggiore permanenza di giovani e agevolato il ritorno da settori esterni. Le aziende con maggiore presenza giovanile, infatti, possiedono una superficie superiore del 70% rispetto alla media regionale rilevata dal censimento agricolo 2010 (23,44 ettari per le aziende con giovani, contro il 14,63 della media nazionale di tutte le aziende) e un fatturato più elevato del 79% della media e il 55% di occupati in più.

Esempio efficace del sistema agrituristico e dell’imprenditoria giovanile è stata proprio l’agriturismo “Arcadia” che ha ospitato gli studenti greci e i loro professori: azienda biologica, multifunzionale aderente a “VerdEccellenza”, club di eccellenza dell’agriturismo Emilia Romagna, che produce e trasforma prodotti ortofrutticoli e vino e vede lavorare fianco a fianco i due Giorgi, Graziano, il padre, e il figlio, Gabriele, che hanno avviato ad integrazione dell’azienda agricola anche l’agriturismo, la fattoria didattica e la vendita diretta. In più i due Giorgi stanno programmando l’innovazione della loro attività incrementando la produzione di cereali da cui ricavano birra agricola.