Mentre aumenta sempre più l’età dei nuovi occupati, gran parte ormai over 55, diminuisce la percentuale di giovani lavoratori. È quanto emerge dal rapporto “Global Employment Trends 2014” dell'Ilo, che analizza la situazione occupazionale italiana prendendo in considerazione i dati degli ultimi cinque anni. Un fenomeno drammatico e decisamente in controtendenza rispetto a quanto registrato nel resto dei Paesi industrializzati. Il rapporto prevede inoltre una costante crescita del tasso di disoccupazione che, nel 2016, dovrebbe arrivare ad attestarsi intorno al 12%.
E' necessario lavorare per far in modo che il trend si inverta, anche se le analisi evidenziano come questo non diminuirà fino al 2016. A rendere la situazione ancora più preoccupante è anche il fatto che ad essere più colpiti sono i giovani.
L’invecchiamento del mondo del lavoro mette infatti seriamente a rischio il necessario ricambio generazionale, rallentando sempre più la ripresa del Paese.
Il mancato rinnovamento della classe dirigente, sia nella politica, che nell’economia e nella pubblica amministrazione, non fa che aggravare ulteriormente la crisi. L’età media si attesta infatti intorno ai 58 anni, la più alta tra tutti i Paesi europei. Il rischio - conclude la Coldiretti - è che ad essere vecchie siano anche le idee con le quali si vuole affrontare la crisi.