23 Febbraio 2016

Agroalimentare Made in Italy e legalità protagonisti in Accademia

Il sistema agroalimentare italiano muove 274 miliardi di euro ed occupa 2,5 milioni di persone. E’, quindi, fra i principali motori dell’economia nazionale ed è anche il settore fra i più esposti alla falsificazione. Nell’ultimo anno, il volume d’affari delle agromafie è stato di 16 miliardi di euro.
L’Indice di Organizzazione Criminale (IOC), elaborato dall’Eurispes per rappresentare la diffusione e l’intensità del fenomeno dell’associazione criminale lungo la penisola, tocca anche le province piemontesi di:

  • Alessandria (26,9)
  • Asti (24)
  • Cuneo (5,7)
  • Novara (24,5)
  • Torino (18,8 )
  • Vercelli (19,1).

In Italia 1 immobile su 5 confiscato alla criminalità organizzata è nell’agroalimentare: l’1,3% si concentra in Piemonte.

E’ quanto è emerso durante l’intervento di Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare e, della Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare, che ha trattato il tema Legalità: i pericoli delle agromafie e dell’agropirateria al corso di formazione Agricoltura e futuro: la strategia dell’Organizzazione nell’ambito degli attuali scenari economici e sociali, organizzato da Coldiretti Piemonte, Giovani Impresa e Inipa con la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Management.

“E’ importante capire quanto conviene la legalità. Il rispetto delle regole giova perché più legalità significa migliore qualità della vita per tutti”, ha così esordito l’ex procuratore Gian Carlo Caselli.

L’agroalimentare è oggetto del percorso formativo ideato con l’obiettivo di offrire un’opportunità di crescita ai giovani del Piemonte, selezionati tra i finalisti Oscar Green delle passate edizioni e i dirigenti degli organi delle Federazioni Provinciali, ma anche tra i giovanissimi che desiderano conoscere ed approfondire il percorso dell’Organizzazione.

“Le lezioni sono tenute dai massimi esponenti delle tematiche affrontate di volta in volta, dalla sostenibilità ambientale all’internazionalizzazione, dall’ italian sounding alla legalità, fino alla qualità alimentare - ha spiegato Valentina Binno delegata regionale di Giovani Impresa – Oltre ai dirigenti di Coldiretti, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, abbiamo docenti universitari di livello che ci stanno dando la possibilità di offrire ai giovani una formazione davvero qualificata”.

“La nostra partecipazione all’Accademia di Coldiretti Piemonte si situa sulla scia dell’accordo di collaborazione scientifica siglato a dicembre del 2014 tra il Dipartimento di Management e la Coldiretti regionale – ha ricordato il direttore del Dipartimento, Il Professore Valter Cantino – Il settore agroalimentare ed i nuovi modelli aziendali in agricoltura sono oggetto, oltretutto, di continue ricerche da parte del Dipartimento e negli ultimi anni l’attenzione del consumatore alla sicurezza, alla provenienza ed alla tracciabilità del prodotto è aumentata sensibilmente anche grazie ai giovani, molto più propensi all’uso della tecnologia ed attenti alle dinamiche del mercato agroalimentare”.

Agroalimentare e legalità: lezione del Prof. Valter Cantino