“Uno slittamento necessario per evitare un inaccettabile dietrofront nei confronti degli impegni assunti per abolire l'Imu sui terreni e i fabbricati strumentali all'attività agricola.” Così la Coldiretti ha commentato la decisione di posticipare il varo del decreto che dovrebbe abolire la seconda rata dell’Imu. Mentre infatti si avvicina la data di scadenza per il pagamento della tassa, le discussioni sull’argomento cominciano a paventare un dietrofront rispetto alla iniziale promessa di abolizione. Un’eventualità preoccupante e decisamente allarmante per l’intero settore agricolo, che vedrebbe ulteriormente minacciato il proprio equilibrio.
“Le imprese – ha sottolineato la Coldiretti - hanno bisogno di certezze e stabilità e non certo di una tassa ingiusta che colpisce i fattori di produzione. Si tratta - conclude la Coldiretti - di non mettere in crisi un intero sistema produttivo e la credibilità delle Istituzioni nei confronti delle imprese costrette ad affrontare la già difficile situazione economica".
L’esame del decreto da parte del Consiglio dei Ministri dovrebbe essere posticipato a martedì prossimo. Lo slittamento avrebbe come motivazione ufficiale la presenza di un problema di carattere esclusivamente tecnico. Ad affermarlo, a margine del Consiglio dei Ministri, è stato proprio il Ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo. “Attendiamo un parere della Bce” ha sostenuto il Ministro, “in quanto il provvedimento deve essere fatto contestualmente al decreto di rivalutazione delle quote di Banca d'Italia".