17 Settembre 2020

Oscar Green 2020 finale regionale Abruzzo: ecco i giovani vincitori

C’è l’agriyoga tra gli ulivi e il burro alla bava di lumaca, il safari del tartufo e l’etichetta digitale “antifrode”. Ma anche la “canna in provetta” e l’agriresort per chi vuole una “spa” veramente al naturale. E’ una agricoltura che sfida la pandemia con una forte inclinazione alla sostenibilità la protagonista dell’edizione abruzzese 2020 di Oscar Green, il concorso sull'innovazione promosso da Coldiretti Giovani Impresa che, nella selezione regionale, ha premiato 6 imprenditori con meno di 40 anni. Scopriamo insieme chi sono e le loro storie di successo:

Campagna Amica

Lucio Berlingeri- Il safari del tartufo

Per “safari del tartufo”, pensato per un pubblico curioso di conoscere l'arte della raccolta del prezioso tubero, si intende un percorso in tartufaia in cui trasformare gli ospiti dell’azienda in veri e propri “detective” in una sorta di caccia al tesoro in cui, in compagnia di lagotti addestrati, si mostra l'abilità dei cani da tartufo, dal fiuto acuto e fine, fino alla “scoperta” del prezioso tubero di cui al termine si propone la degustazione in azienda. L'idea costituisce una forma innovativa di diversificazione del reddito aziendale, attraverso iniziative accessorie che - mantenendo l'attività agricola centrale - consentono di generare redditi diversi, rafforzare la competitività sul mercato e contribuire allo sviluppo sostenibile dell'economia e del turismo delle aree rurali e svantaggiate.

 Creatività

Eleonora Mesiano- Burro skincare alla bava di lumca

Per burro alla bava di lumaca si intende un prodotto detergente per la skincare innovativo, funzionale e pratico, unico nel suo genere nel mondo della cosmesi italiana. E' unico perché racchiude la filosofia della pulizia orientale basata sugli oli e le profumazioni e la praticità occidentale. Il burro, a base di bava di lumache allevate dalla giovane Eleonora, è utilizzato come struccante per il viso.

Impresa 5.terra.

Antonello Garra- Evochain, l’etichetta “notarizzata”

L'innovazione introdotta in azienda consiste nell'inserimento di un QR code applicato a bottiglie e lattine di olio extravergine di oliva (EVO) che permette al consumatore di vedere con smartphone o direttamente da social tutte le fasi di produzione dal campo alla tavola fino all'acquisto tramite e-commerce. Il QR code, sviluppato da una azienda di IT, introduce la storia del prodotto (dal singolo albero al processo di lavorazione) in modo immutabile e trasparente all’interno di un database certificato e affidabile che – questa l’importante novità - conserva informazioni "notarizzate" (in blockchain) che possono essere modificate esclusivamente dal titolare del codice alfanumerico.

Sostenibilità

Eva Arrizza- Agriresort con la sala del pensiero

Si tratta di un agriturismo che unisce il lusso e l'esclusività del resort: il suo cuore è una rimessa agricola ristrutturata in chiave moderna con arredi di design che ricalcano la natura dell'ambiente esterno. "AgriResort" perché l'agriturismo è dotato di una piscina e di una spa con vista su colline, mare e montagne di cui possono usufruire esclusivamente i clienti della struttura. La spa è dotata di doccia a cromoterapia, sauna finlandese e vasca idromassaggio e viene caratterizzata dal servizio di prodotti agricoli aziendali (frutta fresca) e tisaneria. L'agriresort è dotato anche di una "sala del pensiero" in cui si ammira in rigoroso silenzio il tramonto sul Gran Sasso. Insomma, una chicca del lusso che conserva l’animo “nature”.

Noi per il sociale

Gennaro e Martina Montecchia- AGRIYOGA.

Padre e figlia hanno dotato l’azienda agricola di un servizio “spirituale”. Si tratta di una esperienza meditativo-sensoriale tra yoga e degustazione di olio, mutuata dall'idea di alcune aziende agricole settentrionali che praticano lo yogawine.  In sostanza, una seduta di yoga standard tra gli ulivi aziendali è seguita da una passeggiata in campagna e da una degustazione "consapevole" di extravergine accompagnato da produzioni tipiche locali. L’idea del frantoio nasce dalla convinzione che questa antica pratica indiana, realizzata con l’aiuto di esperti del settore, si sposi con la riscoperta della sensorialità anche a tavola.

Fare Rete

Cecilia Di Primio e Università di Bologna- Canne per biomassa in provetta

In laboratorio, con metodo tecnologico, vengono prodotte le piante di Arundo Donax (la comunissima canna da fosso) perché ha il più alto potenziale calorifero da destinare alla produzione di biomassa. Il processo viene realizzato in laboratorio perché la canna non si riproduce da seme e per ottenere grandi quantitativi si deve ricorrere per forza alla micropropagazione che consiste nella coltivazione in provetta su larga scala. Due le finalità: la produzione di biomassa verde (in sostituzione del mais) e di biomassa secca (la canna asciutta viene triturata per ottenere il cippato per la combustione diretta in caldaia) in modo controllato e veloce.

 

Nel corso dell’evento è stato consegnato un riconoscimento speciale al Comune di Pescara per la fiducia dimostrata nei confronti della filiera agricola italiana e della rete campagna Amica nel corso della fase emergenziale dettata dalla pandemia anche attraverso il coinvolgimento del mercato degli agricoltori di Via Paolucci nell’aiuto delle famiglie più bisognose e penalizzate dall'emergenza sanitaria. Il riconoscimento è stato ritirato dal sindaco Carlo Masci.