Si sono alternati momenti di formazione a momenti di celebrazione e si è discusso con le istituzioni anche di opportunità concrete per il mondo apistico. Il seminario che si è svolto sabato, 5 luglio, presso la sala consiliare del Comune di Caianello dal titolo Buckfast? No grazie… e Vi spiego il perché!, ha centrato appieno tutti gli obiettivi prefissati dall’Associazione Apicoltori Casertani e Napoletani, organizzatrice dell’evento, e cioè creare dibattito sulle api e su tutto il mondo che ruota attorno ad esse. Filippo Farina, presidente del Collegio Provinciale dei Periti Agrari è intervenuto dicendo: “Cerchiamo e cercheremo di dare il nostro modesto contributo. Abbiamo apprezzato lo spirito di queste iniziative dedicate all’apicoltura e ci siamo detti immediatamente aperti ad ogni tipo di collaborazione”. Un evento importante per aprire novi orizzonti, come ha osservato l’assessore all’agricoltura del comune ospitante Raffaele De Rosa. “Una risorsa per il territorio, - l’ha definita l’assessore provinciale all’agricoltura Stefano Giaquinto - un’opportunità per i giovani, ma soprattutto un esempio di sviluppo sostenibile ed un valore aggiunto per l'Alto Casertano dove si registra una massiccia presenza di apicoltori”.
Giaquinto aveva battezzato l’anno scorso a novembre il Progetto C.A.R.A. Terra e sabato 5 luglio è tornato presso la sala consiliare di Caianello partecipando ai festeggiamenti per la vittoria dell’ Oscar Green 2014 assegnato proprio a C.A.R.A. Terra. Premiazione che è stata ricordata e ricelebrata dal Gruppo Paritetico Cooperativo VolAPE, il superorganismo dell'apicoltura italiana, nato proprio nell'Alto Casertano e che si candida a divenire uno dei gruppi apistici più importanti d'Italia, di cui fa parte anche il CoNaProA - ideatore del Progetto C.A.R.A. Terra che ha voluto condividerlo con Pietro Andrea Cappella, coordinatore del Gal Alto Casertano che lo ha sostenuto sin dall'inizio: “Vantiamo l’approvazione di 50 progetti finanziati a favore dei comuni rientranti nel perimetro del Gal Alto Casertano, per un totale di spesa pari a 6 milioni di euro, - ha aggiunto Cappella – sono convinto che i risultati del monitoraggio di C.A.R.A. Terra sono un valore aggiunto per il nostro territorio”.
Molto dettagliato l’intervento di Cecilia Costa, una delle massime espressioni della ricerca nazionale in materia di genetica apistica, che, partendo dall'origine delle sottospecie, con rara capacità di sintesi, senza tralasciare alcun passaggio importante, è arrivata a spiegare il punto di vista dei ricercatori del CRA Apicoltura, erede del glorioso Istituto Nazionale di Apicoltura: identificare e preservare popolazioni di api con adattamenti locali e sviluppare attività di miglioramento genetico a livello locale. L'intervento della ricercatrice ha stimolato un intenso dibattito che ha visto il confronto, anche un po' animato, tra i sostenitori della Buckfast e gli apicoltori che ritengono la Ligustica "un'eccellenza del Made in Italy, che in quanto tale va tutelata e preservata, non tanto per noi, ma per le generazioni di apicoltori che ci succederanno, - ha dichiarato Riccardo Terriaca, direttore del Consorzio Nazionale Produttori Apistici e Presidente del Gruppo VolAPE - magari modificando le politiche di tutela passando dal concetto di Ligustica per forza a quello di Ligustica per scelta. I lavori sono stati arricchiti da un apprezzato e appassionato intervento dell’assessore regionale all’agricoltura Daniela Nugnes che ha puntualizzato: “Entro il 22 luglio dobbiamo consegnare la Programmazione del nuovo PSR e l’obiettivo primario è rispettare l’equa distribuzione delle risorse. Attendiamo di visionare le bozze delle schede di misura perché questa fase è la più delicata vista la necessità di rendere proprio le schede morbide e flessibili. Abbiamo anche lavorato schede di misura più snelle che aprono agli apicoltori. Fondamentale è il ruolo, anche in questo caso, della ricerca che deve uscire dalle stanze e arrivare sul territorio a supporto dei burocrati. Il progetto C.A.R.A. Terra è fondamentale per capire che solo un sano ambiente permette di fare impresa agricola”.