Con 172 voti a favore contro i 147 dell’opposizione il Parlamento francese in queste ore ha definitivamente approvato la proposta di legge che vieta la coltivazione della varietà di mais OGM denominata MON810, prodotta dalla multinazionale Monsanto. Finalmente anche la Francia si schiera contro gli organismi geneticamente modificati, argomento scottante soprattutto quando si parla di agricoltura e prodotti genuini e non trattati in alcun modo. Questa notizia è stata diffusa da Coldiretti che, attraverso un comunicato, sottolinea anche che il Consiglio di Stato francese ha respinto le richieste di una sospensiva urgente del decreto governativo che vieta la coltivazione del mais MON810 perchè i giudici francesi hanno ritenuto che i ricorrenti non abbiano giustificato l’urgenza della sospensiva e che il decreto “non comporta un problema grave ed immediato per la situazione economica”.
La decisione presa dal parlamento francese segue di pari passo quella presa poche settimane fa dal Tar del Lazio con una sentenza dove è stato bocciato un ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce in maniera assoluta la semina di mais biotech o MON810.
La decisione del Parlamento Francese arriva addirittura ad estremizzare gli interventi nei confronti di chi, bypassando la proposta di legge, decidesse comunque di coltivare mais geneticamente modificato: per tutti coloro che non rispetteranno questo nuovo provvedimento, infatti, è prevista la distruzione immediata della coltura. Si tratta di una decisone importante e attesa da diverso tempo: nella lotta contro le lobbies che producono ogm, l’Unione Europea ha già vinto la prima parte perché dei ventotto paesi che coltivavano e producevano mais biotech, ne sono rimasti solamente cinque. Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, ancora devono prendere una decisione definitiva sulla coltivazione o meno del mais MON810, tra tutti l’unica che ancora crede nella coltura di prodotti ogm sembra essere proprio la Spagna che nel 2013 ha occupato ben 136,962 ettari nella coltivazione di mais geneticamente modificato.