Con la cancellazione dei voucher perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il proprio reddito 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura ne sono gli unici possibili beneficiari. E’ quanto afferma Coldiretti , nel commentare la decisione del Consiglio dei Ministri di cancellare i voucher anche in agricoltura dove erano stati per la prima volta introdotti nel 2008 nella vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro. L’agricoltura nell’attività di preparazione dei terreni, di semine e trapianto di raccolta di ortaggi, frutta e uva è condizionata dagli andamenti climatici sempre più imprevedibili ed ha bisogno – sottolinea Coldiretti - di strumenti che tengano conto di queste caratteristiche l’ipotesi di cancellazione totale dei buoni lavoro, sottolinea il rischio di favorire il sommerso. In agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno circa 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi di 5 anni fa, per un totale di 350mila giornate di lavoro che - sottolinea Coldiretti – hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori dove sono aumentati esponenzialmente.
“La cancellazione dei voucher, ha dichiarato Maria Letizia Gardoni Delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa, rappresenta un pregiudizio per tanti giovani studenti in quanto farebbe venir loro meno un importante sostegno economico. Utilizzati come in agricoltura, ovvero per periodi di tempo delimitati e soprattutto ad appannaggio esclusivo di determinate categorie previste dalla legge, i voucher hanno rappresentano un valido strumento per l’emersione del lavoro. Di fatto, in agricoltura i voucher non hanno sostituito abusivamente legittimi contratti di lavoro come invece si è verificato in altri settori dove sono stati spesso utilizzati in sostituzione di effettivi contratti di lavoro previsti dalla legge. Per questa ragione, ha concluso Maria Letizia Gardoni, non possiamo permettere che perdano efficacia in un settore come il nostro dove fino ad oggi sono stati correttamente utilizzati per retribuire esclusivamente il lavoro accessorio svolto dalle fasce più sensibili come gli studenti ed i pensionati “.
Con la cancellazione dei voucher si perde uno strumento che - conclude Coldiretti- ha consentito nel tempo di coniugare gli interessi dell’impresa agricola per il basso livello di burocrazia con la domanda di lavoro di giovani studenti e pensionati in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta. Per tale ragione occorre individuare immediatamente uno strumento ad hoc che sostituisca i voucher e che tenga conto delle specifiche caratteristiche di stagionalità dell’agricoltura come avviene in tutti Paesi dell’Unione Europea.