tanti giovani che hanno fatto della vendita diretta il più efficace ed edificante progetto aziendale
Spesa dal contadino, registra un aumento record dell’11% del numero di consumatori tanto da diventare nel 2017 un appuntamento fisso almeno una volta al mese per 30 milioni di italiani. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione della divulgazione dei dati Istat sul commercio al dettaglio all'inaugurazione del mercato contadino di Roma Capitale di Campagna Amica al Circo Massimo.
Dal dopoguerra mai così tanti italiani hanno acquistato direttamente dagli agricoltori con una crescita esplosiva nell'ultimo decennio. Un fenomeno questo da ricondurre - sottolinea Coldiretti – all'attenzione per il benessere e per la salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio.
Sono oltre 130mila le aziende agricole italiane che fanno vendita diretta in maniera prevalente mentre nei mercati degli agricoltori la spesa degli italiani ha superato i 3 miliardi di euro.
Per il 71% degli italiani coinvolti, è l’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini la principale ragione di acquisto dal produttore, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali, motivazioni queste che precedono la convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixe’. Con la spesa dal contadino si trovano infatti prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall'agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti. Gli effetti positivi per i consumatori – continua Coldiretti - si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò, nei mercati dei contadini è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all'importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte.
I mercati si sono in realtà trasformati nel tempo – rileva Coldiretti - da luoghi di commercio a momenti di aggregazione, svago e socializzazione con lo svolgimento di variegate attività che vanno dai corsi di formazione per l’orto ai laboratori didattici per i bambini, dai cooking show con gli agrichef all'educazione con i tutor della spesa.
L’Italia ha conquistato in pochi anni – ricorda Coldiretti - la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica.
"La vendita diretta e più in generale la multifunzionalità", sostiene Maria Letizia Gardoni Delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa, "si è dimostrata il più efficace progetto aziendale di molti giovani agricoltori, ben il 70% delle aziende under 35 opera in attività parallele a quelle tradizionali offrendo servizi di vendita diretta, fattorie sociali, agriasilo e agriturismi".
tanti giovani che hanno fatto della vendita diretta il più efficace ed edificante progetto aziendale
In pochi anni è nata e cresciuta in Italia una rete unica a livello internazionale per dimensioni e caratteristiche che ha esteso la sua presenza dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani. Complessivamente la rete di Campagna Amica – spiega Coldiretti - è composta da 7200 fattorie, 1250 mercati, e 2200 agriturismi, cui si aggiungono 550 ristoranti, 210 orti urbani e 30 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno.
“Acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all'economia e all'occupazione locale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.