Secondo una stima di Impresa Pesca, circa 800 milioni di euro saranno spesi per acquistare il pesce durante tutte le festività del Natale, che registra il consumo più elevato dell’anno proprio durante la vigilia di Natale. Il tradizionale cenone a base di pesce sarà interessato dall’arrivo di novità per quanto riguarda i cambiamenti sull’obbligo di specifiche informazioni sui prodotti alimentari. La norma relativa all’etichettatura appena entrata in vigore, comporterà alcune modifiche che, per quanto riguarda il pesce, implicheranno dettagli specifici circa:
L’effetto congiunto delle norme relative all’etichettatura per la messa in commercio dei prodotti ittici (Reg. UE n. 1379/2013) e di quelle sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Reg. UE 1169/2011) comporteranno una maggiore garanzia per i consumatori sulla qualità e la provenienza dei prodotti ittici circolanti nel mercato europeo.
Ci saranno novità anche per quanto riguarda le informazioni sul pesce congelato, con l’obbligo di indicare la data di congelamento. Nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita, e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento deve essere accompagnata dalla designazione decongelato. Per i prodotti che invece possono sembrare costituiti da un unico pezzo di pesce, ma che in realtà sono frutto dell’assemblaggio di diverse parti per mezzo di altri ingredienti (tra cui additivi ed enzimi alimentari, oppure mediante sistemi diversi), dovrà essere recata l’indicazione pesce ricomposto.
Le maggiori incombenze per i pescatori si traducono in garanzie superiori sull’identità del pescato o allevato nazionale, che consentiranno ai consumatori di riconoscerlo più facilmente e di fare scelte di acquisto più consapevoli. In un quadro che vede una tendenza positiva dei consumi interni con un aumento dello 0,8% degli acquisti, in controtendenza al calo generale degli alimentari nei primi 9 mesi dell’anno, le nuove regolamentazioni saranno un ulteriore incentivo per il consumo del pesce tricolore.
Per assicurarsi una tavola di qualità all’insegna del Made in italy, vi proponiamo 2 menù low cost, per 4 persone e che prevedono una spesa complessiva di 30 euro. Come primo menù, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vi suggeriamo:
È possibile portare in tavola un menù italiano al 100%, scegliendo in alternativa il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura:
Se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo bisogna prima verificare sul bancone l’etichetta e controllare che il pesce sia fresco. Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre, per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
Secondo ImpresaPesca, il settore della pesca vede impegnate circa 13mila imbarcazioni, con una top-ten delle produzioni così composta:
La classifica delle produzioni per volume di fatturato vede invece primeggiare il nasello ed è così articolata:
Eppure 3 piatti su 4 di pesce consumato in Italia, provengono dall’estero, ma nessuno lo sa. Questa tendenza è particolarmente accentuata nei ristoranti, dove ImpresaPesca chiede l’introduzione nei menù circa l’indicazione della provenienza dei prodotti ittici.
I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO
Fonte: ImpresaPesca Coldiretti