12 Gennaio 2015

Made in Italy: pecorino prezzi raddoppiati, +10% esportazioni

In netta controtendenza alla crisi generale dell’economia, la migliore performance tra tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy è stata registrata dal pecorino. I prezzi del formaggio prodotto con latte di pecora stanno volando alle stelle, spinti da un incremento del 10% del valore delle esportazioni.
Le quotazioni all’ingrosso del Pecorino Romano stanno per sfondare i 9 euro al kg, superando per la prima volta il più apprezzato (e imitato) formaggio di latte vaccino del mondo, il Parmigiano Reggiano.

Solo per il Pecorino Romano Dop, la produzione è stata di 24.700 tonnellate nel 2013, durante il quale oltre 1/3 (10mila tonnellate) è stato destinato al mercato Usa e 5200 tonnellate all’Unione Europea. Una tendenza destinata a consolidarsi anche nel 2015, grazie al tasso di cambio euro/dollaro favorevole alle esportazioni extraeuropee, dove l’aumento del valore dell’export è stato addirittura del 22%.
La crescente richiesta oltre i confini nazionali ha favorito una progressiva escalation del prezzo, che è praticamente raddoppiato negli ultimi 3 anni, a partire dal 2011 quando era fissato a 4.8 euro al kg.

Un cambiamento significativo per l’Italia, dove sono presenti allevamenti lungo tutta la penisola, con 6,2 milioni di pecore e circa 700mila di capre, che pascolano soprattutto:

  • in Sardegna (3,2 milioni di pecore)
  • in Sicilia (770.000)
  • nel Lazio (630.000)
  • in Toscana (420.000).

La produzione di latte ovino italiano è in totale di 400mila tonnellate (28mila quello caprino), mentre quella di formaggi di pecora è di 67mila tonnellate all’anno.

Se il prezzo del latte seguisse il trend del Pecorino, nel 2015 dovrebbe essere pagato ai pastori a non meno di 1,15 euro al litro, che consentirebbero di coprire i costi di produzione in continuo aumento.

Si stima che in Italia siano circa 3mila i giovani che hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge. Le preoccupazioni legate a questa scelta di vita hanno poco a che vedere con le difficoltà economiche del Paese, ma piuttosto con gli attacchi degli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, che si sono moltiplicati nelle campagne italiane.
Nella maggior parte dei casi, i neo lavoratori e imprenditori agricoli fanno parte delle nuove generazioni che intendono dare continuità all’attività dei genitori. Negli ultimi anni è stato però rilevato un forte trend di ingressi ex novo: sono sempre di più i giovani che, spinti dalla voglia di trovare un’occupazione alternativa a contatto con gli animali e la natura, decidono di cercare lavoro in un settore – quale quello agricolo – che è uno dei meno intaccati dalla crisi.
Proprio l'ultima edizione degli Oscar Green ha visto tra i protagonisti Carlo Santarelli che in Toscana, ha deciso di produrre con grande successo un pecorino anticolesterolo. Si tratta di uno straordinario progetto scientifico realizzato dal caseificio di Carlo, in collaborazione con l’Università di Pisa e di Cagliari, che ha caratteristiche davvero sorprendenti perché il pecorino anticolesterolo viene realizzato semplicemente modificando le abitudini alimentari delle greggi e cambiando i loro pascoli. Mille campioni, 24 prove di caseificazione, cento formaggi sotto analisi e i risultati sono sorprendenti, perchè proprio l'innovazione, integrata all'agricoltura è già di per sé sorprendente.