L’attività di controllo è una garanzia per le tre famiglie italiane su quattro (75,6%) che acquistano Parmigiano Reggiano, ma anche per i tanti consumatori stranieri che lo apprezzano nel mondo, dove è il simbolo del Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione della Procura di Parma e dei Carabinieri dei Nas che hanno impedito che 2.400 forme a rischio contaminazione finissero in commercio.
Un’azione a difesa dei 3.500 allevatori che - sottolinea la Coldiretti - forniscono latte per la produzione per il 2014 di 3,25 milioni di forme, ovvero 29.000 in meno rispetto al 2013. Nel primo trimestre dell’anno - continua la Coldiretti - sono aumentate del 4,8% le esportazioni del Parmigiano Reggiano, che è anche il formaggio italiano più apprezzato ed imitato all’estero dove le brutte copie si chiamano Parmesan, Parmesao o Regianito.
Sul mercato interno, gli acquisti nella moderna distribuzione e nel dettaglio tradizionale si sono ridotti del 4,1%, anche a causa della concorrenza sleale dei cosiddetti similgrana ottenuti con latte straniero che - conclude la Coldiretti - non devono rispettare i controlli dei rigidi disciplinari di produzione dell’Unione Europea.