Dal kit per la salsiccia fai da te ai mille gusti del giardino da mangiare, dal vignaiolo custode di antiche varietà ai mirtilli della bellezza. Sono queste alcune delle idee che si sono aggiudicate i premi all'innovazione giovane in agricoltura per il 2018, consegnati dalla Coldiretti Lombardia a Milano. Diverse le storie di successo illustrate durante la premiazione nella sala conferenze di Palazzo Reale nel capoluogo lombardo, alla presenza di giovani agricoltori provenienti da tutte le province lombarde. Ecco i giovani lombardi vincitori dei premi all’innovazione in agricoltura.
Per la categoria “Creatività” vince Giovanni Mazzucotelli che assieme alla moglie Maria gestisce il vivaio Res naturae un giardino bello da vedere e buono da mangiare: le piante ornamentali coltivate, infatti, sono anche commestibili. Dalla Mertensia Maritima che sa di ostrica all'Acetosella dei boschi al gusto di ciliegia, dal fiore elettrico che se mangiato dona freschezza alla bocca fino alla “pianta della fonduta vegetale” che ha le foglie profumate di formaggio. Nel vivaio si coltivano anche sette varietà di rabarbaro, pianta commestibile con diverse proprietà benefiche che l’azienda lecchese vende sia fresca sia trasformata in confettura, composta e nettare. “Oggi abbiamo all'attivo tremila piante - sottolinea Giovanni – e siamo la prima azienda italiana specializzata nella produzione di rabarbaro”.
Ad aggiudicarsi il premio per l’innovazione nella categoria “Campagna Amica” è Davide Nava che a Roncello in provincia di Monza e Brianza conduce un allevamento di maiali. Per rispondere alle esigenze dei consumatori che vogliono prepararsi a casa da soli questi insaccati, arricchendoli a piacere con spezie ed odori, Davide propone un vero e proprio set composto da: carne trita di primissima scelta prodotta in azienda, budello, sale e pepe tutto sottovuoto e spago. Nella confezione, inoltre, si trova un foglietto di istruzioni che spiega tutti i passaggi e una “patente del maiale”, con tutti i dati di tracciabilità dell’animale per garantire la massima trasparenza.
Il vignaiolo custode di antiche varietà, Davide Lazzari, vince nella categoria “Sostenibilità”. Una volta entrato in azienda, Davide ha voluto rendere sempre più sostenibile la produzione: da una parte valorizzando le proprietà dei terreni attraverso tecniche agronomiche come la lotta agli insetti con la confusione sessuale; dall’altra recuperando le antiche varietà locali dimenticate o in via di estinzione. Nel 2001, con la facoltà di Agraria dell’Università di Milano, Davide ha ritrovato e integrato nella sua produzione due cloni locali sconosciuti del XVI secolo di Marzemino. Da una decina d’anni, inoltre, sta lavorando al recupero di una varietà autoctona del Monte Netto riscoperta quasi per caso.
Con i suoi mirtilli della bellezza, Enrico Montonati si aggiudica il premio nella categoria “Fare Rete”. Dalla natura un aiuto per pelli sensibili e delicate: prodotti di agrocosmesi a base di ricchi di vitamine e polifenoli che agiscono come vaso protettori e normalizzano la fragilità dei capillari. Inoltre, hanno proprietà antiossidanti e migliorano la sintesi delle fibre di collagene, diventando così un rimedio anti-age naturale. “Nelle nostre creme e nei nostri gel – racconta Enrico – non ci sono prodotti di sintesi”.
Nella categoria “Impresa 3.Terra” ad avere la meglio è stato Ettore Toso con i suoi gamberi di fiume, una specie in via di estinzione, quasi scomparsa dal territorio italiano. Ettore ha deciso di tornare ad allevarli riadattando gli ex box per cavalli, allestendo l’allevamento con materiali di riciclo e di recupero. Grazie a una sorgente interna, questi rari e delicati animali che vivono solo in acque pulite possono crescere in un ambiente ossigenato e puro, fondamentale per la loro salute. Oltre ai gamberi di fiume Ettore Toso alleva anche la trota fario, una varietà locale del pregiato pesce d’acqua dolce. “Partendo da queste due specie – spiega – prepariamo dei menù a base di pesce di fiume che poi proponiamo nel nostro agriturismo, alternandoli con altri piatti più tradizionali a seconda della stagionalità”.
Nella categoria “Noi per il sociale” ha ricevuto il premio Enrico Gotti, Presidente della Cooperativa sociale Oikos di Villa d’Almè , un luogo dove diversi soggetti deboli, con storie difficili o con problematiche di vario tipo, trovano una possibilità di rilancio attraverso la coltivazione di vigne e la cura di giardini e aiuole. Per tutti, il contatto con la terra è fondamentale: il rapporto diretto con la natura, la possibilità di vedere la vita che cresce e si sviluppa nei campi, aiuta questi soggetti a riprendere il contatto con la realtà e a tornare a interagire con gli altri