17 Novembre 2016

Giovani imprenditori, agricoltura e commercio i settori preferiti

Nella top five dei settori preferiti dai giovani imprenditori salgono nell’ordine commercio al dettaglio (10.999), l'agricoltura e l'allevamento (7.569), le costruzioni specializzate (7.094), attività di ristorazione (4.717) e servizi alla persona (2.882), sulla base delle nuove aperture che si sono verificate nei primi nove mesi del 2016. E’ quanto è emerso dal primo studio su i giovani italiani che fanno l’impresa, presentato sulla base dei dati Movimprese relativi ai primi nove mesi del 2016, in occasione dell'apertura dell'open space dell'innovazione giovanile con le esperienze imprenditoriali più innovative del 2016 dei giovani finalisti al concorso Oscar Green, dalle clementine snack, alla radio contadina fino alle bambole green.

Il risultato è che oggi quasi 1 impresa condotta da giovani su 10 in Italia opera in agricoltura (8,4%) dove sono presenti ben 50.543 guidate da under 35 per effetto del crescente interesse dei giovani per il lavoro in campagna, che si è esteso fino alla trasformazione e al commercio con il boom delle vendite dirette dell’agricoltore di prodotti a chilometri zero. Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita la vera novità rispetto al passato - continua la Coldiretti - sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.
Secondo una analisi della Coldiretti/Ixe’, tra queste new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.

A caratterizzare le imprese giovanili del settore è anche il fatto che a 15 anni dall’approvazione delle legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70% delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.

Una spinta alla crescita del settore destinata consolidarsi nel tempo grazie alle opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno ventimila giovani imprenditori entro il 2020 con l’avvio dei Piani di Sviluppo rurale regionali finanziati dall’Unione Europea. Gli interventi che si rivolgono a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni non compiuti possono arrivare ad offrire fino a 70.000 euro a fondo perduto per iniziare l'attività oltre a un contributo a fondo perduto sugli investimenti aziendali, che può arrivare sino al 60%, ma i giovani potranno accedere inoltre a tutte le altre misure previste dallo sviluppo rurale, come consulenza aziendale o la formazione con criteri di priorità. Un sostegno che è stato accompagnato di una importante misura nella Legge di Stabilità che prevede l'esonero dei contributi previdenziali al 100% per i primi tre anni e poi del 66% e 50% per il quarto e quinto anno, fortemente sostenuta dai giovani della Coldiretti.

“Abbiamo costituito una apposita task force che opera anche a livello territoriale per sostenere i giovani interessati con tutte le informazioni ma anche tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito” ha affermato la delegata nazionale dei giovani della Coldiretti Maria Letizia Gardoni nel sottolineare “l’importanza dell’aver inserito nella Legge di Stabilità la decontribuzione per i giovani imprenditori agricoli under 40 considerate le difficoltà nei primi anni di vita per le nuove aziende”. "È una decisione importante che - ha precisato Gardoni -  riconosce il potenziale di un settore destinato a crescere e a creare opportunità, come dimostrano le straordinarie storie di successo ed innovazione". “L’agricoltura torna finalmente ad essere un settore strategico nelle politiche del Paese a sostegno della ripresa economica ed occupazionale” ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “le campagne possono offrire prospettive di lavoro, sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”.

LA TOP FIVE DELLE IMPRESE UNDER 35 NATE NEL 2016

Commercio al dettaglio - 10.999

Agricoltura e l’allevamento - 7.569

Costruzioni specializzate - 7.094

Attività di ristorazione - 4.717

Servizi alla persona - 2882

TOTALE - 87.946

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere relativi ai primi nove mesi