5 Aprile 2016

Formaggio Made in Italy in pericolo, Parmigiano il prodotto più rubato

Il formaggio Made in Italy è uno dei prodotti più apprezzati all'estero ma, di pari passo al suo successo, si moltiplicano però le contraffazioni e le frodi. Il Parmigiano è infatti il prodotto più rubato, per una percentuale di furti che è tripla rispetto alla media dei supermercati italiani, dove sono spariti nel 2015 prodotti per 2,95 miliardi, pari all’1% del fatturato complessivo. È quanto stima un’analisi Coldiretti diffusa in occasione dell’incontro su Sicurezza e criminalità, promosso a Reggio Emilia, per denunciare i fenomeni criminali che mettono a rischio un settore produttivo cardine del Made in Italy. Se nei supermercati il formaggio Made in Italy è spesso oggetto di taccheggio, negli stabilimenti e nei magazzini a colpire sono vere e proprie bande organizzate che scelgono le forme migliori, quelle di 40 kg e stagionate 24 mesi, e le rivendono poi al mercato nero senza adeguate garanzie qualitative, ma anche provocando un crollo dei prezzi sul mercato a danno dei produttori, che stanno affrontando una situazione di grave crisi che mette a rischio il futuro dei nostri prestigiosi formaggi.

In pericolo c'è l'immagine del Made in Italy a tavola, a causa del furto di identità che subisce quotidianamente nei diversi continenti, con la produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo che ha sorpassato per la prima volta quella degli originali, per effetto della moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tutti i continenti. La produzione delle imitazioni di formaggio Made in Italy, ha superato i 300 milioni di kg realizzati per poco meno della metà negli Stati Uniti: dal falso parmigiano vegano a quello prodotto dalla Comunità Amish, dal parmesan vincitore addirittura del titolo di miglior formaggio negli Usa al kit che promette di ottenerlo in casa in appena 2 mesi. Ne esistono ancora altre versioni, da quello in cirillico che si è iniziato a produrre in Russia dopo l’embargo, il parmesao brasiliano, il reggianito argentino e il parmesan perfect italiano, ma prodotto in Australia.

Pur restando gli Stati Uniti leader della falsificazione con le produzioni Made in Wisconsin, California e New York, le imitazioni sono molte diffuse dall’Australia al Sud America fino ai Paesi emergenti. Il pericolo si estende anche al mercato europeo e all'Italia, dove sono arrivati i cosiddetti similgrana di bassa qualità, spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla loro reale origine, che è prevalentemente Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. Una concorrenza sleale nei confronti degli autentici Parmigiano Reggiano e Grana Padano che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. Da difendere c’è un sistema produttivo dal quale si ottengono circa 3,2 milioni di forme all’anno, con 363 piccoli caseifici artigianali della zona tipica alimentati dal latte prodotto nelle appena 3348 stalle rimaste nel 2014, dove si allevano 245 mila vacche.

A preoccupare è inoltre il fenomeno dell’abigeato, tornato in voga nelle campagne italiane, con il furto di bestiame ma anche di prodotti e attrezzature, come evidenziato dal IV Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. La criminalità organizzata colpisce le campagne dove i coltivatori sono costretti a far scortare le proprie olive per difenderle dai raid criminali, ma sotto attacco sono anche gli alveari lasciati incustoditi nei prati e gli animali al pascolo o nelle stalle, tanto che molti agricoltori si sono organizzati in gruppi di sorveglianza. Complessivamente nel 2015, secondo le rilevazioni dei Comandi Territoriali dei Carabinieri, sono stati ben 2.570 i furti nelle aziende agricole di attrezzature e trattori e 490 casi di abigeato, così suddivisi nelle varie regioni d'Italia:

  • al Sud 2.020 casi di furto di dotazioni agricole e 181 di abigeato
  • al Centro rispettivamente a 414 furti di attrezzatura e 277 di abigeato
  • al Nord si contano infine 136 casi di furti.

Contestualmente, al Nord sale a 24 il numero delle persone segnalate all’Autorità giudiziaria nel 2015, a fronte delle 13 del Centro.