Quasi la metà degli italiani (49%) partecipa a sagre e feste di Paese che si concentrano con l’inizio dell’autunno con appuntamenti che vanno dall’uva ai funghi, dalle castagne alle mele fino ai tartufi.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Ixe’ in occasione del primo weekend di autunno che, complice il bel tempo, evidenzia la riscoperta degli italiani per le sagre come alternativa low cost rispetto ad altri svaghi che in molti sono stati costretti a tagliare a causa della crisi.
Il ritorno delle sagre è infatti all’insegna del risparmio con 1 visitatore su 5 che non spende nemmeno un euro, mentre per gli altri la spesa rimane sempre sotto i 30 euro, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Si tratta di una nuova tendenza che è il frutto dell’esigenza di contenere le spese, ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali. Dal pesce al cinghiale, dalla frutta alla verdura, ma anche le tante specialità autunnali del territorio come il vino, i funghi sono protagoniste degli appuntamenti di settembre che vedono la partecipazione entusiasta di tanti cittadini.
Un fenomeno che va però accompagnato da una maggiore qualificazione dell’offerta che accanto a proposte di alta qualità mostra spesso anche tante improvvisazioni.
Tra i consigli da seguire nella scelta ci sono infatti l’opportunità di verificare la congruità del cibo festeggiato con la realtà produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali, dai ristoratori agli agricoltori.
La necessaria qualificazione dell’offerta delle sagre in Italia può essere sostenuta, infatti, da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come, ad esempio, la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo. Un’ opportunità resa possibile anche dal moltiplicarsi dei mercati, delle botteghe, dei frantoi, malghe, cantine e spacci aziendali degli agricoltori di Campagna Amica, che possono contare su quasi diecimila punti vendita in tutta Italia dove è possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a Km0.