29 Giugno 2021

Caldo: SOS siccità terra secca e frutta bruciata  

Caldo- E’ allarme siccità nelle campagne da nord a sud del Paese dove a macchia di leopardo le colture sono in grave sofferenza e si cerca di salvarle ricorrendo alle irrigazioni di soccorso. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di calore che non abbandona la Penisola con temperature estreme oltre i 40 gradi e la ripresa degli incendi nelle aree rurali.

L' afa ed il caldo con la prolungata mancanza di precipitazioni stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte. In sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi alla frutta, dal mais alla soia, dal pomodoro ai cereali. Ma il balzo della colonnina di mercurio sta favorendo anche il diffondersi degli insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli per le perdite dei raccolti che possono provocare.

A preoccupare è anche il divampare degli incendi nelle aree rurali favoriti dal mix esplosivo delle alte temperature e dell’assenza di pioggia che favorisce il propagarsi delle fiamme e il lavoro dei piromani in una situazione in cui si stima che il 60% degli incendi abbia origine dolosa in Italia. Ci vogliono almeno 15 anni per far rinascere tutto l’ecosistema forestale – spiega la Coldiretti – con il blocco di tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati.

La siccità rappresenta l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media dalla Coldiretti in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti, negli ultimi dieci anni. Nonostante i cambiamenti climatici l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattiene solo l’11%.