30 Maggio 2018

Bilancio Ue: tagli insostenibili all’agricoltura

A pagare il conto della Brexit non può essere l’agricoltura che è un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici all’immigrazione alla sicurezza. È quanto afferma la Coldiretti dopo la proposta della Commissione Europea per la politica di coesione nel prossimo bilancio dell'Ue. Indebolire l’agricoltura, che è l’unico settore realmente integrato dell’Unione, significa minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro. Il primo giugno a Strasburgo il Commissario Europeo al Biancio Oettinger presenterà le proposte legislative programmi di spesa per la Politica Agricola Comune (PAC) con il rischio di taglio dei fondi destinati all’agricoltura. Una ipotesi insostenibile per le imprese e per i cittadini europei che per il 90% secondo Eurobarometro sostengono la politica agricola a livello comunitario per il ruolo determinante che essa svolge per l’ambiente, il territorio e salute, secondo la Consultazione pubblica promossa dalla stessa Commissione europea.

E proprio gli agricoltori sono scesi oggi in piazza a Roma per manifestare contro i ritardi nei rimborsi alle aziende dovuti alle aziende dallo Stato. “La burocrazia fa più danni della grandine, “Stato di calamità o Calamità di Stato ?”, “Il clima cambia i ritardi restano” sono alcuni degli slogan scritti su striscioni e cartelli che gli agricoltori provenienti da tutta Italia hanno esposto davanti al Ministro delle Politiche Agricole per protestare contro le insolvenze dello Stato, debitore di mezzo miliardo di euro per il mancato versamento dei contribuiti dovuti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne. La manifestazione è stata organizzata da Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) con il sostegno di Coldiretti che denuncia il rischio di perdere per colpa della burocrazia centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate a fronteggiare gli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. Sono quasi centomila gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni. A rischio oltre ai fondi comunitari è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato, denuncia Coldiretti nel sottolineare che gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto ai al sostegno alle polizze assicurative.