Giovani Imprenditori

I nostri giovani si raccontano

15 Gennaio 2016

Erika Pedrini e quell’amore assoluto per il buon vino

Loc. Le Biolche, 1, Lasino TN, Italia

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Una frase che il papà di Erika Pedrini, ripete spesso quando parla del suo lavoro ed è sempre un po' nostalgico.

Erika, giovanissima imprenditrice, ha raccolto dalla sua famiglia la passione per il nettare di Bacco, il vino, la cui produzione è sicuramente cambiata nel corso del tempo.

"Oggi non è più sufficiente fare il vino, ma bisogna soprattutto farlo buono; bisogna saperlo vendere e dopo averlo venduto bisogna saper raccoglierne i frutti". Questo il pensiero di Erika, condiviso da chi, come lei, si impegna quotidianamente per realizzare un prodotto considerato tra le eccellenze del Made in Italy.

Farlo buono - "Gli acquirenti fanno sempre più attenzione nell’acquistare bottiglie di vino e sono anche molto curiosi di conoscere i prodotti e i produttori. Un numero davvero incredibile di acquirenti, incontra il mondo del vino con corsi di degustazione e visite alle cantine. Il vino non è più la bevanda quotidiana e insostituibile, ma è diventato piuttosto un compagno fidato, che aggiunge fascino alle occasioni importanti".

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Saperlo vendere - "I consumatori non si affezionano a lungo ad un prodotto, sono più volubili, sempre attenti alle novità e inclini al cambiamento. Sempre più internazionali, sempre più fast, meno pazienti ad attendere quel momento giusto per stappare la bottiglia. Per l’acquisto poi, oggi è sicuramente più semplice cliccare sull’acquista ora online, senza l’obbligo di muoversi da casa".

Perché scegliere di fare il vino oggi? - "Perché fa parte di un mondo magico, sospeso tra il mito e la realtà: un calice racconta di tante fatiche, di profumi della terra, dell’amore per il proprio lavoro, il piacere dei ricordi e il fluire inebriante della vita. Non ci si può improvvisare viticoltori, dall’oggi al domani. L’amore e la passione per le viti sono necessari, ma non bastano, bisogna studiare, documentarsi: diventano dunque indispensabili i tirocini capaci di ampliare orizzonti, facendo scoprire cosa c’è al di fuori del proprio orticello di casa. Partire per poi tornare con un bagaglio più ricco di esperienze, e con la convinzione ancora più forte che scommettere sulla propria terra sia la scelta migliore possibile. Fondamentale è la conoscenza delle lingue, perché l’obiettivo più ambizioso è poter vendere il vino, facendo così conoscere un frammento della propria storia e della propria cultura nel modo".

"Nel mio futuro" conclude Erika "c’è il mio Trentino, ci siamo io e mia figlia che passeggiando insieme attraverso il vigneto, osserviamo la natura e i suoi mille colori che cambiano e si sfumano all’orizzonte e, che scandiscono il trascorrere del tempo e delle vendemmie ricche di emozioni sempre nuove".

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