Giovani Imprenditori

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19 Marzo 2016

Agricoltura biologica e innovazione: la storia di Luca

15050 Mereta AL

sandrocanevaro@alice.it

La mia agricoltura tra la bellezza dei colli tortonesi, dove il sole vince sulla nebbia, questo lo sfondo della mia impresa che ha radici profonde, importanti, fatte di crescita e di tradizioni che si sono tramandati di padre in figlio. Superare le difficoltà e credere nell’innovazione, questo il mio motto, ho 25 anni, e ad Avolasca, in frazione Mereta, conduco un’azienda ad indirizzo vitivinicolo e seminativo, tutto rigorosamente biologico, con mio padre Sandro, titolare dell’azienda, mia madre e mio fratello Stefano.
Aver saputo cogliere le esigenze di mercato ed aver inserito nuovi prodotti che rappresentano la genuinità del Made in Italy anche all’estero: è questo che vorrei venisse in mente a chi visita la mia cantina o i locali, dove vengono selezionate le erbe officinali, nostro fiore all’occhiello.

Cosa si percepisce arrivando da queste parti? Sicuramente la bellezza della natura tra i vigneti che stanno riposando; campi di finocchio che stanno aspettando la primavera per tornare a sprigionare quel profumo che invade tutta la vallata e, infine, sentire le sensazioni che regala il vino appena versato nel bicchiere.
Quella mia e di mio fratello è l'idea di un'azienda multifunzionale, proiettata al futuro, verso obiettivi e traguardi raggiungibili grazie a tante idee, di cui fanno parte 70 ettari a seminativo e circa 6 ettari di vigneto situati sulle colline del Tortonese.

Da sempre ci occupiamo di produzione, vinificazione e vendita dei nostri vini. Dai primi anni del 2000, quando a causa della flavescenza dorata l'utilizzo di pesticidi è aumentato, abbiamo deciso di convertire completamente l'azienda in agricoltura biologica.

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Negli ultimi anni, per venire incontro alle nuove richieste del mercato abbiamo deciso di investire sulle erbe officinali quali psillio, senape, lino, finocchio, e acquistato un vaglio, un pulitore compatto, che ci permette di vendere i semi già selezionati e quindi già pronti per la trasformazione successiva. Questo mercato - che si rivolge in particolar modo all'estero - è in continua crescita, tanto che in questo momento è uno dei canali di maggior reddito della nostra azienda.

Siamo bio, da diversi anni ormai e questa scelta è stata un’intuizione di mio padre, che ha capito quanta differenza poteva fare per il mercato avere un prodotto biologico: il consumatore di oggi è molto attento, si informa e vuole essere sicuro di ciò che porta in tavola. Ai nostri clienti proponiamo Barbera, Bonarda, Dolcetto, Ciliegiolo e Timorasso. Il Timorasso è sicuramente il più richiesto, ma ultimamente anche il ciliegiolo sta incontrando i gusti dei consumatori.

Oggi l’agricoltura ha bisogno di entusiasmo e intuizioni, che contribuiscano ad esportare sempre di più il nostro modello in Europa e nel mondo. Sino a qualche tempo fa era più semplice rispondere alle esigenze di mercato, mentre oggi non è sufficiente fare un buon prodotto, siamo costretti a combattere una guerra di falsi, che ci sta massacrando. Una piaga che colpisce in modo trasversale tutti i settori: la battaglia che Coldiretti sta portando avanti contro l’italian sounding è eccezionale, il nostro Made in Italy è unico e non può e non deve essere copiato.

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