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Agricoltura e innovazione in campagna: mi chiamo Elena e ho sempre avuto molto interesse per la campagna, infatti mi sono laureata in Scienze della Produzione Animale e sono anche agronomo. Poiché la mia famiglia ha da sempre un’azienda agricola, fin da piccola sono stata abituata a stare a contatto con la terra e gli animali. Mai però avrei pensato di trovarmi, da un giorno all’altro, a dover assumere la responsabilità di un’attività che fino a quel momento era stata gestita da mio padre. La sua morte improvvisa, mi ha messo davanti a una scelta: chiudere definitivamente l’azienda, oppure, scendere in campo in prima persona per darle un futuro. Dopo essermi consultata con mia mamma e con le mie sorelle, una è ingegnere e l’altra è medico, ho deciso che non potevo disperdere il patrimonio che lui aveva creato con tanto lavoro e tanti sacrifici e, così mi sono rimboccata le maniche.
Grazie alle mie competenze e al supporto dei tecnici di Coldiretti Bergamo, ho reimpostato l’azienda sulle “mie corde” e da allevamento intensivo di 600 bovini l’anno, l’ho trasformata in un allevamento da carne linea vacca vitello improntato sulla qualità e, non sulla quantità. Dovendo occuparmi io di tutti i lavori, sia nei campi che in stalla, ho cercato di capire cosa fare per essere sempre “sul pezzo”, senza però farmi completamente fagocitare dal lavoro. Grazie al computer e allo smartphone, riesco sempre ad avere la situazione sotto controllo e a ritagliarmi del tempo anche per dedicarmi ad altro. Sono partita installando sul tetto della stalla dei pannelli fotovoltaici per essere autosufficiente dal punto di vista energetico. In caso di anomalie, il sistema di controllo invia un alert sullo smartphone, e se posso intervengo da remoto, altrimenti vado in azienda.
Ho quindi attivato un sistema di videocontrollo, di allarmi e di comunicazione anche per l’allevamento, che è senza dubbio uno dei comparti più impegnativi della mia attività produttiva. Le bovine di razza piemontese che allevo, hanno la particolarità di non essere proprio precise al momento del parto. Infatti, possono anche ritardare di 20 giorni rispetto alle previsioni. Per non essere obbligata a stare in stalla giorno e notte - in attesa del fatidico momento - applico sulla coda delle partorienti un sensore che rileva i movimenti tipici del parto e, mi avvisa con un sms quando si rompono le acque. Quando ricevo questo segnale mi collego con le videocamere, in remoto le punto sull’animale e controllo che non si tratti di falso allarme. Se il segnale è confermato, ovunque mi trovi e qualunque sia l’orario, mollo tutto e corro dalle mie mucche.
Con le innovazioni che ho introdotto in azienda penso di avere trovato degli “aiutanti qualificati” anche se non è sempre tutto facile. A causa delle rete poco stabile, a volte il cellulare non prende e internet non arriva in stalla. Per questo devo usare un ponte radio per avere il segnale, ma quando c'è nebbia o brutto tempo il segnale si degrada e ho problemi di ricezione. Alle istituzioni preposte segnalo questi problemi ogni volta che mi è possibile, affinché si rendano conto di quanto sia importante portare la banda larga nelle aree rurali.