È in grado di analizzare l'orto prima ancora di essere coltivato. Ne conosce il perimetro, la capacità di crescita di ogni suo ortaggio, le fasi. Ed è in grado di garantirti il giorno preciso per il raccolto, dopo una puntuale attività di coltivazione che dura mesi. Se si vuole conoscere l'agricoltura di precisione questa è la sua punta più avanzata. Consente un significativo risparmio energetico dal combustibile all'acqua, andando ad agire centimetro per centimetro lì dove ce n’è bisogno, senza possibilità di spreco. Il risultato è un orto bello da vedere e ottimo da mangiare, il controllo in remoto dell'attività e ogni possibilità di programmazione. L’hortobot è in grado, attraverso dei sensori, di leggere e decifrare anche improvvise avversità, quali ad esempio quelle meteo dovute a un imprevisto acquazzone e ricalibrare le attività tenendo conto delle novità sopraggiunte. Si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto. In questa fase di sperimentazione l’hortobot lavora in parallelo con l’attività manuale del contadino, Didier. Didier oltre a programmare la macchina per il miglior risultato da ottenere nell’orto sperimentale, è a lavoro sul suo orto parallelo, identico a quello del robot, lavorandolo con una intensa attività manuale. In modo da raccogliere tutti i dati sui tempi di lavorazione, le risorse impiegate, i risultati ottenuti. Inoltre, hortobot ha l’ambizione di diventare completamente autosufficiente per l’energia che necessita. E’ alimentato a energia elettrica quindi l’ausilio di alcuni pannelli solari potranno fornirgli il nutrimento necessario alle sue attività. Il futuro in agricoltura si chiama hortobot: aiuta il contadino e vuole bene all’ambiente.