La storia di Giulia Arrighi è una storia antica, quella che narra di un segreto di 2.400 anni, custodito nel mare e riscoperto grazie agli infaticabili studi di un grande ricercatore, il prof Scienza, che voleva capire che sapore avesse il ‘nettare degli dei’ degli antichi greci. Un vino, forse il più mitologico di sempre era prodotto nell'isola di Chio. Giulia Arrighi e suo padre si sono messi sulle tracce di quel vino. Quel segreto antico era nel mare…
L’idea è quella di far appassire l’Ansonica, originario della Grecia e oggi uno dei vini più commercializzati all'isola d’Elba, dopo averla tenuta per alcuni giorni sott'acqua, per esattezza a circa 7 metri di profondità, all'interno di ceste di vimini (nasse). Una procedura tanto antica quanto innovativa ai giorni nostri che consente di accelerare il processo di disidratazione dell’uva portandola a perfetta maturazione; l’acqua marina di lavorare sugli acini, eliminando in modo naturale la sostanza cerosa (pruina) che li protegge. Segue poi l’appassimento sulle cannucce esposte al sole, prima di procedere alla macerazione in anfore di terracotta. Questa tecnica consente di non utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare. La prima fase dell’esperimento si è conclusa con l’ottimo risultato dell’eliminazione della pruina dalla superficie degli acini, rimasti sodi e senza scalfiture.