C'erano i carri e i buoi quando Pascal giunse nelle terre del Chianti. Allora come oggi guarda a questo territorio da un punto differente, dall'alto, immaginando possibilità di reinterpretazione delle potenzialità che l'impresa agricola sa catturare e rilanciare. Così ha messo mano a quell'antico uliveto, a quella millenaria tradizione di lavorazione delle olive e dell'olio. Così ha liberato l'agricoltura da un clichè che la imprigiona, restituendo un sogno, un'ambizione una visionarietà che cattura visitatori da tutto il mondo. Questi volano insieme a lui, per un attimo provano a mettere le ali, si abbandonano alla piacevolezza che si prova sollevandosi di qualche metro dalla realtà per disegnare l'impresa agricola del domani che fonde identità e territorio, eccellenze e innovazione, divertimento e benessere, in una simbiosi magica. Gusto e territorio in un volo di mongolfiera. Di buon mattino gonfia la sua mongolfiera Pascal e, insieme alla sua compagna di vita e a suo figlio, prepara il cesto che si traduce in una esperienza. Dentro i passeggeri protagonisti di un viaggio iniziato molti anni fa e che, ogni giorno continua, sorvolando i suoi oliveti in quella mistica terra di San Casciano di Val di Pesa. In tutto fanno 650 olivi, tutti spremuti dentro le tanichette e le bottiglie d'olio che é possibile acquistare nella sua azienda, nascosta nel bosco, ma ben visibile dal cielo. La sua impresa agricola, l'agricoltura di questa Italia - dice - é un costante volo in balia degli elementi. Bisogna sapersi orientare, conoscerli, prevedere le sorprese meteorologiche, entrare in sintonia con quanto c'é intorno, altrimenti diviene pressochè impossibile volare.