Un tessuto sostenibile, innovativo e di altissima qualità. Che conquista la Sicilia, ma che il Trentino non se lo lascia sfuggire. Da una tesi di laurea, un progetto di ricerca e quindi una start up. Ecco Orange Fiber, l’azienda italiana che produce tessuti sostenibili dai sottoprodotti agrumicoli.
In seguito alla collaborazione con il Politecnico di Milano, la start up ha sviluppato e brevettato - in Italia e all’estero - un innovativo processo per creare un tessuto utilizzando le oltre 700.000 tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola produce ogni anno in Italia e che altrimenti andrebbero smaltite, con dei costi per l’industria del succo di agrumi e per l’ambiente. I primi prototipi di tessuti realizzati - presentati nel settembre 2014 in occasione della Vogue Fashion Night Out - sono stati un raso bianco e un pizzo nero e bianco ottenuti tessendo Orange Fiber con della seta comasca, e grazie a produzioni successive, è stato sviluppato un twill 100% Orange Fiber, impalpabile e leggero, simile alla viscosa.
Oggi l’azienda ha due sedi, una a Catania e l’altra in Trentino e 5 soci - i business angel che hanno creduto nell’impresa e le fondatrici - che lavorano insieme per farla crescere. Adriana Santanocito ed Enrica Arena - fondatrici di Orange Fiber - sono due vulcani di idee e dopo aver inaugurato il primo impianto pilota per l’estrazione di cellulosa dagli agrumi a Caltagirone (CT), oggi sono al lavoro per presentare entro i primi mesi del 2017 la prima collezione di abbigliamento realizzata con i loro esclusivi tessuti da un importante brand di moda.
Come dire: spremi la fantasia e tessi il filo del successo. Il gomitolo, ha un cuore d'arancia.