Brillor, la casa splende e la natura sorride Per la prima volta i detersivi per la casa si possono anche bere senza determinare intossicazioni. Il sapore non é dei migliori ma vale a rendere l'idea di quanto naturali siano. Questi detersivi possono essere utilizzati anche in agricoltura per proteggere le piante da aggressioni. Insomma non inquinano ma sanano l'ambiente. Dalla natura nasce e alla natura ritorna: aria pulita dalla campagna alla casa. Qui si incrociano tre storie, quella di Paola Polce, affermata manager nel campo della moda, quella di Antonia Maria Botta che lascia la Sicilia dopo la laurea in Chimica, in cerca di un contesto in grado di intercettare una filosofia di vita che punti alla sostenibilità ambientale, e quella di Adrian che, con mezzi di fortuna attraversa l'Adriatico, giungendo dall'Albania per riscattare le proprie ambizioni. E' un coraggioso incontro sulle colline di Alice Superiore. Le aspettative dei tre possono realizzarsi attorno ai dirupi di un rudere abbandonato che é raggiungibile solo attraverso un varco da aprire tra i rovi. Qui prende vita un progetto di impresa agricola che guarda al domani e ai destini di tre avventurieri. C'é chi mette competenze tecniche, chi risorse economiche e mentalità imprenditoriale e chi operosità infaticabile. L'idea é quella di creare agridetergenti naturali capaci di ritornare nell'ambiente dopo il loro ciclo, restituendo energia positiva. Saranno il sambuco, la fitolacca, il timo, il limone, la carota, la chillea, la menta, il rosmarino e le altre specie autoctone insiemeal curcuma e all'indaco che faranno da coloranti a ridare vita ai terreni acquistati e fare nascere il laboratorio per la trasformazione. Il resto lo farà una spiccata capacità di diffusione di una sensibilità ambientalista e un azzeccato posizionamento nel mercato in grado di dare i suoi frutti nel breve tempo della start up dell'impresa. Tra quei muretti a secco in stile ligure prende corpo e struttura il nuovo stabilimento aziendale nel quale si fa formazione a bambini e famiglie, nel quale si trovano i primi embrioni del museo che meglio racconta le potenzialità della natura e i segreti della canapa. Queste erbe vengono spremute come il mosto nelle cantine e poi lasciate a macerare con ingredienti naturali come l'aceto di mele biologico, l'alcol biologico di grano e un grasso vegetale, per sette mesi. Le ospiteranno contenitori ecocompatibili destinati ad un mercato che sposa l'idea dell'emissione zero. Obiettivo: 40mila litri mensili in 12mila metri di erbe officinali. Queste miscele, se ingerite non danno intossicazione e se utilizzate in agricoltura proteggono le piante da parassitosi e aggressioni esterne, mentre la casa brilla insieme all'agricoltura no food. Ora il detersivo fa bene alle piante e sorride all'ambiente: idee brillanti nelle bacche del Sanbuco. Sito web: www.cascinameira