Prato prêt a porter, tovaglie di piante, tetti verdi, verticale garden, poi torte di painticelle, o cup cake e persino cappelli giardino da indossare e che fanno bene ai capelli. Questo è il fantastico ma vero mondo di Alessandro. Ai piedi del colle dell’Infinito che ispirò Leopardi e, oggi, questo incontenibile giovane, entrambi nel segno del gran nome dell’Italia.
Tutto parte dalla tesi di laurea di Alessandro e dalla scoperta delle potenzialità dei garofani dianthus nelle sue 60mila varietà. Da come queste piante riescano a cambiare colore e sapore, da colle a colle. E, da come si adattino a qualsiasi latitudine.
Insieme ad altre pianticelle di Alessandro si comporranno in una base di piantine grasse tappezzanti a bassa o nulla manutenzione, che diventeranno, a loro volta, centrotavola per ristoranti o bar, dove si può mangiare tutto quello che c’è dentro. Cambiano sapore a seconda dell’ "impasto" che si coltiva all'interno. Ma oltre a centrotavola si trasformano in torte, dai gusti differenti. Con possibilità di essere abbinati a piatti che spaziano dalla carne, al pesce o persino per cocktail in serate a tema.
«All’Expo voglio dire che ho prati prêt a porter o verticali adattabili in tutto il mondo, da meno 17 gradi a più quaranta. Buoni in ambienti rocciosi fino a 2mila metri di altezza e fino a livello del mare, con basso o alto substrato. Con pieno sole, poca acqua o tanto vento, tolleranti al clima salino come a quello umido. Insomma per chi sogna il verde e non ce l’ha, io realizzo i suoi sogni».