Per creare un foglio di carta dall’aglio, non c’è bisogno soltanto della tunica d’aglio, ma di silenzio, armonia e della delicata vita dei borghi degli Alburni. Provate a chiederlo agli ideatori Rosa Ferro e Alfonso Esposito che alla carriera e all’ufficio hanno scelto il tempo lento dell’agricoltura e la vita dei paesini di campagna. È quest’armonia che ha trasformato lo scarto in design. In questi terreni con scarse risorse di acqua è stata piantata un’antica varietà di aglio e, ad ogni lavorazione, si produce una grande quantità di scarto, che si compone della tunica dell’aglio e della sua radice, fragile quanto vaporosa e voluminosa. Sono le mani di questa giovane donna, il suo inflessibile spirito ecologista è la creatività che la terra è in grado di sprigionare e fare di questo rifiuto il carburante innovativo di una start up. Rosa sorprende tutti per essere riuscita a ottenere il “foglio dalla tunica d’aglio”, senza l’aggiunta di componenti chimici e senza lasciare un solo grammo di scarto che non chiuda il ciclo di produzione. Il risultato è una carta elegante e delicata come la sinfonia che ogni alba suona a queste colline del sud. Diventerà supporto per scrivere o disegnare, ma anche oggetto di design per chi, come Rosa, non si accontenta.