Basta con vestiti usa e getta Flavia Amato punta alla creazione di indumenti slow fashion per dimostrare che un capo può essere un’avventura che dura per tutta la vita. Si forma come modellista di abbigliamento nelle Marche, ma il richiamo delle radici la riporta in Calabria, lungo la fascia Ionica, incontra coltivatori di ginestra, terreni abbandonati ricchi di ortiche, allevatori che devono smaltire la lana, antiche lavorazioni di lino e canapa.
Flavia comincia a costruire abiti attorno alle donne, a partecipare a questo miracolo di bellezza, c’è una rete di collaborazioni: da chi coltiva a chi raccoglie, da chi intesse il filato, a chi consegna la morbida lana, da chi tramanda saperi antichi, a chi ispira collezioni e a chi comunica e raggiunge quel pubblico di donne sensibili. ‘Chi indossa un mio vestito, non indossa solo un capo dice Flavia ma una storia, una bellissima storia che sa di terra.