28 Ottobre 2024

Peste suina: servono 50 milioni per gli allevatori

Servono almeno 50 milioni di euro per contrastare l’emergenza della Peste Suina Africana (Psa), che sta minacciando un settore strategico dell’agroalimentare italiano. E’ l’appello lanciato dal presidente Ettore Prandini.

Difficile il momento della Fattoria Italia, colpita da una serie di emergenza tra Psa, malattia della lingua blu e aviaria, con un bilancio che sino ad oggi parla di centomila maiali, quasi quarantamila pecore e oltre centottantamila tacchini abbattuti, secondo l’aalisi Coldiretti sulla base dei dati del Bollettino epidemiologico. Un impatto devastante sui bilanci degli allevamenti nazionali, che mette a rischio un settore che vale oltre 55 miliardi di euro e rende necessaria la messa in campo di misure immediate.

La peste suina africana assedia il Nord
Le regioni più colpite dalla diffusione della peste suina africana sono la Liguria, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Piemonte, con quasi centomila maiali abbattuti ai quali si aggiungono i problemi legati alla mancata movimentazione degli animali. La peste suina africana vede come principale veicolo di diffusione i cinghiali, facilitata dalla crescita incontrollata della presenza di questi animali nelle campagne, da anni denunciata dalla Coldiretti. Anche se non si trasmette all’uomo, la Psa sta mettendo in ginocchio una filiera che dal campo alla tavola vale 20 miliardi di euro.
Coldiretti chiede l’erogazione immediata dei risarcimenti agli allevatori, coprendo sia i danni diretti che quelli indiretti, ma anche un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni.

Emergenza Lingua blu
A pesare sugli allevamenti di mucche e pecore è, invece, la Lingua Blu con oltre quattromila focolai attivi, di cui circa i ¾ attivi in Sardegna, anche se la situazione è pesante anche in Piemonte e Lombardia, oltre che in Calabria. Si tratta di una malattia trasmessa agli animali da un insetto, un moscerino del genere Culicoides, non colpisce l’uomo e non infetta la carne o il latte. La Lingua blu porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende.
Coldiretti sollecita l’estensione della campagna vaccinale ma controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica l’utilizzo delle stalle di sosta, oltre all’uso di repellenti per gli insetti.

Il ritorno dell’aviaria
A preoccupare c’è anche la recrudescenza dell’aviaria, che sta interessando le regioni della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Veneto, con l’abbattimento di circa 180mila tacchini.