Agricoltura e clima: la prima dipende dal secondo elemento e, i violenti nubifragi con grandine dell'ultimo periodo, hanno fatto salire il conto dei danni proprio nel settore agricolo, stremato dalla siccità in una pazza estate 2017 che conferma la tendenza ai cambiamenti climatici con il rincorrersi di eventi estremi, che hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi di euro in un decennio. E’ quanto si afferma considerando gli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo nel nord della Penisola, nel sottolineare che il 2017 si conferma essere l’anno peggiore dell’ultimo decennio che è stato segnato da siccità e forti piogge a carattere alluvionale. La siccità rappresenta l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con l’ultima calamità grave, prima di quest’anno, nel 2012, quando ha interessato maggiormente le aree del Nord e del Centro Italia.
Per quanto riguarda i violenti nubifragi le aree maggiormente colpite si trovano Nord Italia e nel Sud (Campania, Puglia e Sicilia). La grandine è la più temuta dagli agricoltori in questa fase stagionale perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni facendo perdere un intero anno di lavoro nei campi. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno.
“L'agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli"- afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.