Agricoltura e clima, il recente Accordo di Parigi rilancia con forza la necessità di rivedere i modelli di sviluppo, in quanto l'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, è chiamata ad avere un ruolo di primo piano nel contrastarli, ha dichiarato Daniele Perrone, Vice Delegato Nazionale Coldiretti Giovani impresa, intervenendo alla conferenza “Farmers of the Future” organizzata nell’ambito della Conferenza Internazionale sul Clima, che si sta svolgendo in questi giorni a Marrakech, dall’Organizzazione mondiale degli agricoltori (OMA). Di fatto, come già evidenziato nell’ambito del protocollo di Kyoto, l’agricoltura può giocare un ruolo determinate nelle strategie di mitigazione climatica, ed è per questo che risulta necessario che tutti i decisori politici, a livello nazionale ed internazionale, inizino a considerarla come parte della soluzione e non come un problema.
Agricoltura e clima fanno parte di una sfida: “La sfida al cambiamento climatico è per le future generazioni di agricoltori non un limite, bensì una sfida in termini di miglioramento della competitività del settore agricolo, e ciò potrà avvenire, continua Perrone, grazie al potenziamento e alla promozione di modelli a basso consumo di risorse (acqua, suolo, biodiversità, etc) e meno industrializzati come quello italiano e mediterraneo".
In Italia Coldiretti da anni sta portando avanti una strategia, in coerenza con gli indirizzi della PAC, per un recupero dell’economia di prossimità, attraverso i farmer's market, il Km0 e la filiera corta. Grazie alla Fondazione Campagna Amica, la Rete che si è venuta a costituire è composta da 9030 fattorie, 1135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno, con una presenza capillare lungo tutto il territorio, dai piccoli Paesi alle grandi città metropolitane. Si tratta di un grande risultato, raggiunto anche alla crescente sensibilità da parte del consumatore, verso nuovi modelli di consumo consapevole, basati sulla preferenza da assegnare alle produzioni agroalimentari stagionali e locali. “Di fatto - ha spiegato Perrone - il consumatore che acquista nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, è cosciente dell’impatto positivo che la scelta di prodotti prossimi e stagionali ha sul clima, in quanto comporta una notevole riduzione degli imballaggi, delle emissione di CO2 nell’aria date dai trasporti nonché una garanzia in termini di tutela della biodiversità e del paesaggio”.
Agricoltura e clima e primato green, quello che detiene l’Italia, in quanto a: