Con la decisione del Ministero della Salute di abolire il segreto di stato per quanto riguarda i prodotti alimentari importati dall’estero, i consumatori possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Dopo gli scandali relativi ad alimenti spacciati per Made in Italy, ma in realtà adulterati proprio nella composizione, e le conseguenti pressioni fatte da Coldiretti, Luigi Bisi, presidente di Coldiretti Piacenza ha dichiarato che: “Lo stop al segreto sui flussi commerciali e l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero è un primo significativo passo nella direzione della trasparenza per il consumatore che va completato con l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta”.
Questo provvedimento ha come scopo quello di combattere frodi e sofisticazioni dall’estero, che di fatto stanno danneggiando il vero Made in Italy con prodotti spacciati come tali, ma assolutamente falsi a partire dagli ingredienti che li compongono e che sono di dubbia provenienza. Tra i tanti prodotti del Bel Paese che hanno subito una battuta d’arresto proprio in seguito alle importazioni anonime, anche il pomodoro che grazie alle posizioni prese dal Ministero della Salute, finalmente avrà una tracciatura svelando da dove arrivano e chi utilizza i fusti di concentrato e semilavorati da oltre 200 kg, che vengono svuotati per confezionare barattoli e vasetti destinati al consumo nel nostro Paese.
La trasparenza circa quali siano le aziende che comprano dall’estero le materie prime per confezionare i prodotti alimentari, aiuterà i consumatori ad effettuare una scelta più mirata e consapevole nel momento dell’acquisto; nel 2013, gli allarmi alimentari, infatti, sono aumentati del 14%, con ben 534 notifiche sulla sicurezza dei cibi considerati potenzialmente dannosi perchè alterati nella composizione. In questo contesto è bene ricordare che oltre al pomodoro, sono importati in Italia anche cagliate e polvere di latte, che vengono utilizzati per produrre formaggi che fanno concorrenza sleale alle nostre eccellenze dop.