Essere Delegato Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti significa come prima cosa rappresentare e confrontarsi con il territorio.
Lo sa bene il nostro presidente, Maria Letizia Gardoni che, sin dai primi giorni del suo mandato, ha già effettuato diversi incontri con i giovani agricoltori del territorio ed ha avuto modo di confrontarsi con la voglia di investire e di essere in prima linea contro le agromafie.
Proprio in questi giorni Maria Letizia è stata in Calabria, seconda tappa del tour nelle province d’Italia e terra di Oscar Green, come quello vinto dall’Istituto Piria di Rosarno, che il Presidente ha avuto modo di incontrare nel corso della sua visita.
Il tour si è aperto con una riunione del comitato regionale, alla quale hanno preso parte tutti i delegati provinciali e il Delegato Regionale e Delegato alle Relazioni Internazionali dell’Esecutivo Nazionale, Daniele Perrone.
Proprio il Delegato Regionale ha così dichiarato: “La nostra presenza in questo territorio così difficile testimonia il fatto che crediamo che dal binomio educazione e impresa possa nascere una nuova Calabria. Siamo dal 2009 presenti costantemente con la nostra iniziativa Non lasciamo sola Rosarno per un messaggio di fiducia che, partendo dal rispetto della legalità invogli i nostri giovani a non lasciare la nostra bellissima terra e contrariamente decidano di investire il proprio futuro qui”.
Nel pomeriggio, invece, il presidente si è recato in visita a un’azienda produttrice di olio d’oliva e successivamente presso un’impresa ortofrutticola situata tra la provincia di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
L’impegno dei giovani e di Coldiretti in questa area geografica è testimoniato da Giuseppe che sogna di aprire un’azienda che alleva asine con agriturismo e ippoterapia nei terreni dell’Istituto. Una realtà quella calabrese, fatta di forza, creatività e innovazione, di giovani eccellenze, come quelle che ogni anno Coldiretti Giovani Impresa premia con gli Oscar Green.
Un impegno costante in questi anni raccontato dall’inaugurazione di un vecchio rudere ristrutturato e diventato un museo contadino.
"La salvaguardia del made in è un obbligo, anche morale, che deve veder partecipi imprenditori ed istituzioni", ha dichiarato Maria Letizia Gardoni. "Salvaguardare i nostri prodotti agroalimentari significa tutelare e valorizzare i nostri territori, la nostra storia, la nostra cultura d'impresa; ma soprattutto significa mantenere ed anzi incrementare la nostra economia e di conseguenza l'occupazione del nostro Paese. Se pensiamo che la contraffazione del made in italy vale il doppio del vero prodotto italiano che le nostre aziende esportano, è facile intuire quanto in termini di ricchezza il settore agroalimentare italiano può garantire al nostro sistema produttivo. Questa osservazione è valida non solo per la Calabria, dove oggi ci troviamo, ma per tutti i tessuti regionali del Paese. Per questo Coldiretti ha dato vita all'osservatorio sulla criminalità organizzata nel settore agroalimentare, che ha lo scopo di denunciare, monitorare e fermare le speculazioni che interessano il nostro settore. E a proposito di malaffare, oggi è significativa la nostra presenza presso l'Istituto agrario di Rosarno, dove gli studenti mettono in pratica ciò che studiano in aula in terreni confiscati alla mafia. Un esempio virtuoso di come anche nelle situazioni più difficili la forza del riscatto può generare evoluzioni sorprendenti."