16 Aprile 2014

Quote di lavoro stagionale anche in Emilia Romagna

Saranno 2.000 i posti di lavoro stagionale che le aziende metteranno a disposizione di chi è in cerca di occupazione in agricoltura. È quanto comunica Coldiretti Emilia Romagna, in seguito alla pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri lo scorso 12 marzo.

Una disposizione che, come in Piemonte, dove le aziende apriranno le porte a mille lavoratori agricoli di cittadinanza straniera, s’inquadra nell’ambito di una ripartizione nazionale che prevede una quota massima di ingressi pari a 15.000 cittadini residenti all’estero.

Le nazionalità previste nel decreto sono: Albania, Algeria, Bosnia Herzegovina, Egitto, Repubblica delle Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina, Tunisia.

Si tratta di un provvedimento mai tanto atteso dagli agricoltori in una stagione anomala che ha anticipato i processi di maturazione e di raccolta nelle campagne, rendendo urgente l’accelerazione dei passaggi burocratici per la richiesta di nulla osta per il lavoro stagionale in agricoltura.

Un contributo fondamentale quello degli immigrati e della manodopera stagionale, dal quale,  sottolinea la Coldiretti, passa il 30% del numero complessivo di giornate di occupazione in agricoltura. Settori produttivi importanti dell’Emilia Romagna, come la raccolta della frutta e la vendemmia vengono infatti svolti grazie anche all’apporto del lavoro agricolo degli immigrati.

I lavoratori stranieri, comunitari e non – conclude Coldiretti – contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola regionale e rappresentano una componente indispensabile per garantire il successo delle produzioni regionali.