Agricoltura e ambiente vanno di pari passo e dopo le continue pressioni da parte di Coldiretti agli enti predisposti, finalmente è stato raggiunto un importante accordo secondo cui le imprese agricole, sono state esonerate dall’obbligo di iscrizione al SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti).
Il problema dello smaltimento dei rifiuti è sempre più attuale, e la tutela dell’ambiente è sicuramente una delle regole che sono alla base anche di una agricoltura sana e genuina. Attualmente lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, passa anche attraverso anche una procedura burocratica chiamata Mud: modello di dichiarazione attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti pericolosi prodotti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero o trasportati nell'anno precedente la dichiarazione.
La novità dell’esonero dal SISTRI è stata introdotta recentemente, subito dopo che il Ministro dell’Ambiente ha firmato un decreto legislativo (che verrà pubblicato a breve nella Gazzetta Ufficiale) che contiene nello specifico tutte quelle categorie di soggetti obbligati ad aderire al SISTRI e a pagare la tassa sui rifiuti: oltre ad un considerevole slittamento cronologico per quanto riguarda il pagamento obbligatorio del contributo SISTRI (che dal 30/04 è stato prorogato al 30/06), nel documento viene fatto presente che l’obbligo di adesione è rivolto solo ed esclusivamente ad enti e imprese con più di dieci dipendenti. Le imprese escluse dal pagamento, (comprese quelle della pesca e dell’acquacoltura iscritte all’albo speciale delle imprese agricole anche a prescindere dal numero dei dipendenti) devono comunque garantire che tutti i rifiuti prodotti vengano poi conferiti nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta, nello specifico un sistema organizzato di raccolta di particolari tipologie di rifiuti stipulato tra la pubblica amministrazione ed associazioni imprenditoriali rappresentative a livello nazionale.
Per poter beneficiare a pieno di questo sistema di esonero, l’imprenditore agricolo deve comunque stipulare un contratto di servizio con il gestore di una piattaforma di conferimento, sulla base di una convenzione quadro stipulata da Coldiretti con il gestore stesso. Grazie a questo decreto legislativo si desidera assicurare una maggior proporzionalità ed adeguatezza nell’applicazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti per le imprese.