17 Aprile 2015

Xylella fastidiosa: primo caso in Francia, errore embargo all’Italia

Il recente caso di xylella fastidiosa scoperto in Francia conferma l’errore commesso dai cugini d’Oltralpe con l’embargo unilaterale imposto all’Italia su 102 varietà vegetali, quando il vero problema è il comportamento dell’Unione Europea che, nonostante le ripetute sollecitazioni, non interviene per fermare l’import da paesi extracomunitari da cui proviene la malattia. A preoccupare è l’individuazione per la prima volta del batterio della xylella fastidiosa nel mercato all'ingrosso di Rungis, alle porte di Parigi, su una pianta di caffè arrivata dall’America Centrale attraverso l'Olanda.
È vergognoso che si tratti dello stesso percorso fatto dalla malattia per arrivare in Italia. L'origine e la traiettoria del batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi sono dunque scientificamente provati: è stato introdotto in Europa dal Costa Rica, attraverso le rotte commerciali di Rotterdam, senza alcun freno dell’Unione Europea.

Una dimostrazione dell’immobilismo e dei gravissimi e inaccettabili ritardi della Commissione Europea nell’affrontare l’emergenza fitosanitaria che sta minacciando gli ulivi salentini. Da tempo la Coldiretti chiede che l’Unione Europea, oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia, disponga efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e finalmente l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il Centro America, così come un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra-UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto.
Le misure a livello comunitario devono essere accompagnate da interventi a livello nazionale, dove è necessario un risoluto quanto convinto impegno di tutto il Parlamento italiano affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale, positivamente annunciata dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

Coldiretti ha da tempo sensibilizzato gli imprenditori sulla necessità di concludere tempestivamente le arature e le potature in campagna, nel corso di oltre 100 incontri territoriali e attraverso il video tutorial, ma è anche pronta a organizzare una task force per pulire i terreni incolti ed eventualmente quelli demaniali abbandonati. Si tratta infatti di ambienti a rischio, poiché gli insetti ancora giovani di sputacchina (insetto vettore della xylella fastidiosa) risultano stanziali e sono soliti vivere sulle erbacce presenti ai piedi degli olivi. Buone pratiche colturali adeguate, interventi periodici, tesi all’arieggiamento delle piante e miglioramento dello stato vegetativo, possono ridurre in maniera imponente tali vettori, senza alcun impatto ambientale.
“È iniziata una battaglia contro il tempo per difendere le storiche piante millenarie e salvare un bene dell’intera Umanità”, ha affermato il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “è necessario garantire il sostegno della ricerca, l’impegno delle istituzioni, gli interventi necessari e le risorse adeguate, per salvare un bene pubblico che tutto il mondo ci invidia”.