18 Dicembre 2014

Natale 2014: 30 mila posti di lavoro da menu Made in Italy

La scelta di un menu italiano per i pranzi ed i cenoni delle feste, ma anche quella del regalo enogastronomico veramente Made in Italy da mettere sotto l’albero, salva circa 30.000 posti di lavoro. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti Il Natale sulle tavole degli italiani, presentata ieri durante l'Assemblea Nazionale, dalla quale si evidenzia che dalle scelte di questo Natale 2014 degli italiani, dipendono anche i posti di lavoro di una parte consistente dell’economia Made in Italy, condizionando addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie, dalle stelle di Natale fino, in parte, agli spumanti.
Dal low cost al lusso, dal tradizionale all'innovativo, dal solidale al sostenibile sono molte le opportunità offerte dall’agricoltura italiana per caratterizzare la tavola, distinguersi nei regali e aiutare l’economia, il lavoro e l’ambiente del proprio Paese in un difficile momento di crisi. Una tendenza condivisa da 4 italiani su 10 (il 39%) che acquisteranno quest’anno prodotti alimentari confezionati anche nei tradizionali cesti dove i prodotti più gettonati sono:

  • spumante (66%),
  • dolci (62%),
  • frutta secca (57%),
  • salumi (55%),
  • lenticchie (51%)
  • olio extravergine (48%) che quest’anno è una vera rarità considerata l’annata particolarmente difficile.

Per distinguersi nel Natale 2014, gli esempi di cesti alternativi sono tanti, come quello innovativo con l’alga spirulina antistress nelle sue diverse composizioni, dalle scaglie alle compresse, dalla cioccolata ai formaggi; quello ambientale composto da tanti prodotti salvati dall’estinzione come il  salame di mora romagnola, i fagioli  del Purgatorio e la bagna cauoda.
I più gettonati sono ancora i cesti tradizionali dove non possono mancare le lenticchie di Castelluccio, il cotechino e lo spumante. Per chi volesse invece scegliere un cesto vegetariano c’è un’ampia gamma di insolite verdure: dal cavolo viola alla mela renetta grigia, dal sedano rosso alle patate viola.

I più attenti agli altri possono optare per un cesto sociale dove protagonisti sono i prodotti realizzati da comunità di recupero, centri di assistenza per disabili o ex detenuti come, ad esempio, il primo panettone realizzato con la collaborazione di ragazzi svantaggiati con problemi psichici. Per chi non si accontenta e sfida la crisi c’è il cesto di lusso che può mettere in bella mostra una bottiglia di spumante Swarovsky da collezione, mentre per chi punta sulla sobrietà c’è il cesto low cost  con prodotti semplici della campagna, dalla farina per polenta al pane di Altamura, ma anche la frutta di stagione Made in Italy.