7 Gennaio 2018

Neve: fa bene alle montagne e protegge il grano

La caduta della neve è una vera e propria manna per ripristinare le riserve idriche nelle montagne dopo un 2017 in cui è caduta quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) della media che ha provocato la più grave siccità da 217 anni con drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’ondata di maltempo con nevicate record al nord. L’importanza della caduta dei fiocchi in questa stagione per l’agricoltura è evidenziata dal vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane" perché il manto che si accumula sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano. L’arrivo della pioggia e della neve dopo un anno particolarmente asciutto è importante per ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi. A preoccupare è invece l’accumulo di neve sulle piante che può provocare con il peso la rottura dei rami.

Nell’ultimo anno è caduta quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) della media che ha provocato la più grave siccità da 217 anni con drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali. L'anno meteorologico 2017 è stato il più secco in Italia dal 1800. Sono mancati all’appello almeno 50 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2017 straordinariamente siccitoso che ha lasciato svuotati laghi, fiumi e invasi. Non solo dunque disagi e danni, l’arrivo della pioggia e della neve è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco. Le precipitazioni però per poter essere assorbite dal terreno, devono cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti.