1 Giugno 2017

Festa della Repubblica: un milione di italiani scelgono l’agriturismo

Festa della Repubblica all'insegna del relax: secondo alcune stime, infatti, sono almeno un milione le persone che hanno deciso di sedersi a tavola in agriturismo durante il ponte del 2 giugno per cogliere l’opportunità di trascorrere una giornata lontano dalle città. Per il ponte del 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, sono complessivamente 7,7 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza secondo Federalberghi e salgono così a ben ventidue milioni i connazionali che hanno colto l’occasione di trascorrere almeno una giornata fuori casa, approfittando della fortunata combinazione dei ponti primaverili. Un'ottima premessa alla stagione estiva con gite fuori porta, mare, città d’arte e montagna, ma anche il turismo verde nei parchi e nelle campagne che sono le mete preferite per questo lungo weekend di assaggio estivo. Per la scelta dell’ospitalità molto gettonati sono gli oltre ventiduemila agriturismi presenti in Italia che in molti casi si sono attrezzati con l'offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche con colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia, ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

Gli agriturismi sono scelti per la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche, ma anche per l’offerta di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. A soffrire sono ancora le aree terremotate tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano ben 444 agriturismi dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria. In difficoltà è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori. Per risollevare il turismo occorre anche un impegno a livello di promozione per riportare le persone in queste aree. La sfida più importante è quella di far ripartire le attività produttive a livello generale. Solo così sarà possibile risollevare l’economia dei territori terremotati cui l’agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante.