28 Ottobre 2015

Expo 2015 traina l’export agroalimentare Made in Italy

Per 3 italiani su 4 (74%) l’esperienza di Expo 2015 può essere considerata un successo del nostro Paese, mentre per il 16% è indifferente, il 7% la ritiene un insuccesso e il 3% non sa. È quanto emerge dalla prima indagine completa sul bilancio dell’evento elaborata da Coldiretti/Ixé, presentata al Forum sull’eredità di Expo e sulle sfide future, dalla quale emerge peraltro che ben il 68% dei visitatori ritiene che la manifestazione ha portato o porterà effetti positivi sull’immagine internazionale, sull’economia e sul lavoro.

Il 51% ritiene che sarà l’alimentare a beneficiarne di più. Non è un caso che il Made in Italy a tavola si appresta a mettere a segno nel 2015 il record storico nelle esportazioni. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati relativi al Monitor dei distretti nel primo semestre 2015, l’export di numerosi prodotti Made in Italy ha registrato una crescita significativa:

  • 70% della mozzarella di bufala Campana
  • 25% delle mele dl Trentino
  • 78% dell’ortofrutta del barese
  • 32% dei vini del Chianti
  • 22% per il prosecco di Conegliano Valdobbiadene
  • 9% per il riso di Pavia.

Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole, si è aggiunta la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Esposizione. Expo 2015 ha contribuito a far volare l’export di prodotti agroalimentari nazionali, che nel 2015 ha raggiunto il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro, con un incremento del 7% nonostante le difficoltà provocate dall’embargo russo, sulla base dei dati Istat relativi ai primi 7 mesi dell’anno. Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%), ma in crescita sono anche le esportazioni nei Paesi dell’Unione Europea (+3,8%). Il Made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti (+23,2%) e in Cina (+32,7%).

“Con questi risultati sul commercio estero, l’agroalimentare insieme al turismo è il settore che più di altri sta beneficiando dell’effetto traino dell’Esposizione Universale” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di un’occasione unica per dare la possibilità ai consumatori stranieri di mettere a confronto i prodotti originali con i troppi tarocchi, che circolano in molti Paesi e rubano ogni anno 60 miliardi di fatturato alla nostra economia. In questo contesto particolarmente positiva è stata l’esperienza di Expo 2015, con molteplici iniziative divulgative per far conoscere agli stranieri le caratteristiche peculiari dei prodotti alimentari originali. Alle quali si è aggiunto il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede, per la prima volta, azioni di contrasto all'Italian Sounding a livello internazionale.”

Azioni di promozione a partire dal mercato statunitense, il primo nostro partner commerciale nell'alimentare fuori dall'Europa. Un’opportunità di crescita da cogliere anche affrontando con grande attenzione e determinazione il negoziato per l'accordo di libero scambio con gli Usa. "Dobbiamo lavorare per cogliere tutte le nuove opportunità commerciali che vengono dal TTIP” ha concluso Moncalvo “con la consapevolezza che la reputazione del nostro cibo è indissolubilmente legata agli elevati standard di qualità e sicurezza alimentare presenti sul mercato italiano. Un sistema di garanzia per i consumatori e di distintività del nostro agroalimentare che non possiamo mettere in discussione."

 

I RISULTATI DI EXPO

un successo: 74%

né un successo né un insuccesso: 16%

un insuccesso: 7%

non saprei: 3%

Fonte: Indagine Coldiretti/Ixè