Esclusivamente per Expo 2015, dopo 3 anni e 5 mesi di blocco totale delle esportazioni è stato spedito il primo maialetto precotto fuori dai confini della Sardegna, grazie alla deroga speciale sancita dall’intesa tra Ministero della Salute e Regione Sardegna.
L’iniziativa è della Coldiretti ed è stata festeggiata all’area partenze Aeroporto Mario Mameli di Cagliari-Elmas con assaggi per tutti i viaggiatori alla presenza del Presidente Roberto Moncalvo, insieme alla Giunta nazionale. Si è trattato di una anticipazione di quanto avverrà nell’ambito della Esposizione universale dove il porcheddu originale sarà gustato in una speciale occasione al Farmer’s Inn di Campagna Amica posto nel roof garden del padiglione Coldiretti. “Con il via libera alla spedizione l’Expo potrà contare su uno dei più rappresentativi testimonial alimentari dell’Italia da far conoscere potenzialmente agli 8 milioni di turisti stranieri previsti in visita dell’esposizione”, ha affermato il Presidente Roberto Moncalvo.
Era dall’11 novembre del 2011 che il maialetto sardo non varcava i confini dell’isola, quando un decreto dell’Unione europea sospendeva le autorizzazioni all'esportazione di carni suine fresche e insaccate sarde, a causa delle recrudescenza della peste suina africana presente in Sardegna dal lontano 1978. Sei giorni dopo, il 17 novembre, un documento emanato dal Ministero della Salute, chiarì che tale limitazione riguarda la macellazione di suini allevati in Sardegna e della lavorazione delle relative carni, nonchè della spedizione delle medesime e dei prodotti dalle stesse ottenuti, verso il restante territorio comunitario. L’11 ottobre del 2014 veniva pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea, a firma del Commissario per la Salute e le politiche dei consumatori Tonio Borg, la proroga fino al 31 dicembre del 2018, di divieto di spedizione di suini vivi, sperma, ovuli, embrioni, preparati e sottoprodotti a base di carni suine dall'Isola.
Dal punto produttivo la deroga accordata a questo vincolo per l’Expo 2015 è uno stimolo ad impegnarsi per uscire finalmente dal tunnel della peste suina, che in oltre 35 anni ha di fatto annientato un intero comparto della Sardegna. “Allevatori, politica e servizio veterinario - continua la Coldiretti - devono lavorare sinergicamente per superare definitivamente l’epidemia con un impegno per la formazione per mettere il settore al passo con i tempi e valorizzandone la tradizione. Considerata l’estrema rigidità del protocollo dovuto ai controlli sanitari molto stretti quella la deroga per l’Expo 2015 rappresenta un momento importante per iniziare un percorso che in breve consenta a tutte le aziende sarde che allevano i suini in modo regolare di poter riprendere respiro con la possibilità di esportare un prodotto molto ricercato e che può consentire di creare nuovi posti di lavoro su tutto il territorio. Il porcheddu o porceddu, spesso italianizzato con il termine porcetto, è un classico della cucina pastorale sarda e si ottiene dalla cottura lenta e allo spiedo su graticole di un maialino da latte di 4 o 5 Kg di peso o di 20 giorni, che viene aromatizzato con mirto o rosmarino dopo la cottura.