18 Marzo 2016

Contro gli sprechi alimentari, un decreto legge

Dalla legge viene un importante contributo al taglio degli sprechi alimentari che costano all’Italia 12,5 miliardi, persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione. E’ quanto si afferma in occasione dell’approvazione - da parte della Camera - delle disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi alimentari.

Le nuove norme prevedono appositi strumenti per favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale, contribuendo, contestualmente, in una logica di prevenzione, alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle risorse naturali. “La legge offre nuove opportunità anche per l’agricoltura” ha affermato Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti che “con il progetto Campagna Amica è impegnata da anni al contenimento degli sprechi alimentari, con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a km 0, che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”.

Rilevante è l’inserimento nel testo della possibilità, per le imprese agricole, di cedere gratuitamente eventuali eccedenze di prodotti agricoli o di allevamento in campo o in azienda, che possono essere raccolti o prelevati direttamente dagli incaricati degli enti che svolgono attività solidaristiche.
Particolare attenzione va riferita ai prodotti finiti della panificazione che, quando non venduti o somministrati in giornata, possono essere donati dai produttori, inclusi gli agriturismi, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari.  Tutte le attività dovranno essere coordinate nell’ambito di un unico tavolo di rappresentanza delle pubbliche amministrazioni, che coinvolge anche rappresentanti delle organizzazioni agricole, in modo da programmare il recupero e la distribuzione delle derrate alimentari, sulla base del fabbisogno; mentre sono previste anche specifiche trasmissioni televisive e radiofoniche, dedicate all’informazione ed alla sensibilizzazione su comportamenti e misure idonei a ridurre gli sprechi.

Dopo che anche il Parlamento francese ha approvato definitivamente lo scorso 3 febbraio una serie di misure contro lo spreco di cibo, l’iniziativa italiana è coerente con gli obiettivi dell’Unione Europea dove lo spreco alimentare si stima ammonti a circa 100 milioni di tonnellate l'anno. Tutti i Paesi dell’Unione hanno sottoscritto l'impegno del nuovi target di sviluppo sostenibile dell'Onu, che prevede di dimezzare gli sprechi alimentari per il 2030, in ogni passaggio della filiera, dal campo alla tavola.