Il cibo Made in Italy piace soprattutto ai turisti, infatti, sono più di 6 stranieri su 10 che, durante le vacanze in Italia, fanno shopping di cibo che viene acquistato nel 39% dei casi proprio nei mercati di strada e dagli ambulanti che rappresentano la forma di vendita più genuina per i turisti. E’ quanto emerge dallo studio sul Cibo di strada tra rischi ed opportunità, divulgato in occasione della mobilitazione di sabato 11 giugno a Roma, durante la quale si sono incontrati migliaia di agricoltori con lo scopo di difendere l’identità alimentare nazionale nei centri storici. Il food shopping di cibo Made in Italy, riguarda ben il 62% degli stranieri e batte nettamente negli acquisti i tradizionali souvenir (50%), l’abbigliamento (48%) e l’artigianato (25%), secondo le elaborazioni Coldiretti sullo studio “In viaggio attraverso l’Italia” di Confimprese. La passione per il cibo Made in Italy, raggiunge l’apice per i russi, con una percentuale dell’87%, spinta anche dall’embargo che ha fatto sparire i prodotti italiani dalle loro tavole, ma è trasversale per tutti i Paesi dell’indagine dalla Germania all’Inghilterra, alla Francia, ma anche Usa, Cina, e Giappone.
I turisti italiani e stranieri, quando arrivano nelle città, si aspettano di mangiare prodotti della tradizione locale che sono la vera forza della vacanza Made in Italy, conquistata con la distintività, la biodiversità e il legame con il territorio. “Come è già stato proposto in alcune realtà, l’introduzione di un regolamento che obblighi le future attività a proporre prodotti locali significa imprimere un impulso economico ai sistemi agroalimentari locali, ma anche qualificare l’offerta delle città minacciata dalla banalizzazione e dall’omologazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “la massima disponibilità a collaborare con le Amministrazioni, mettendo a disposizione imprese e prodotti grazie alla fondazione Campagna Amica che è la più vasta rete di vendita diretta, organizzata dagli agricoltori a livello mondiale”.
L’Italia conferma il primato enogastronomico conquistato a livello internazionale dove il Belpaese è l’unico al mondo con 4886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 283 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma ha conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità. L’Italia si è portata al vertice della sicurezza alimentare mondiale, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), quota inferiore di 3 volte alla media europea di 1,5% e di 12 volte rispetto alla media del 5,7% dei Paesi extraeuropei.