7 Luglio 2017

Caldo record: scende ancora il livello del Po, l’Italia è a secco

Caldo record, afa e siccità: il nostro Paese è in allarme, per le temperature bollenti di queste ultime settimane. Un segnale importante della situazione è dato dal livello idrometrico del Po: il fiume è sceso di 3,23 metri sotto lo zero idrometrico, mezzo metro più basso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dopo un mese di giugno in cui le precipitazioni sono risultate in calo del 25,6%. Il caldo record e la mancanza di precipitazioni hanno provocato nelle campagne danni stimati in un miliardo di euro. Lo stato in cui versa il più grande fiume italiano è rappresentativo della crisi idrica del Paese, anche perché dal bacino idrico del Po dipende il 35% della produzione agricola nazionale. A causa delle temperature bollenti, gli agricoltori sono dovuti ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare non solo le coltivazioni, ma anche i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali. Dal nord al sud d'Italia la situazione è allarmante: in Toscana i foraggi per gli animali sono letteralmente bruciati dal gran caldo. Anche le piantagioni in Umbria e nelle Marche sono in difficoltà, mentre nel Lazio la produzione di frumento risulta stentata.

Le cose sono rese ancora più difficili dai continui incendi: il sud brucia e il bilancio dei danni più pesante si registra in Sicilia. Gravissimi problemi si registrano anche dalla Puglia alla Calabria, dall’Abruzzo alla Campania, dal Molise alla Basilicata dove il crollo dei raccolti nelle campagne, dal grano al pomodoro fino alle olive, mette a rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria, con una diminuzione del livello occupazionale per il calo delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura.

In questo momento così delicato, gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte promuovendo l'uso razionale di acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. L’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli, senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte al caldo record se si vuole continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, è necessario organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi, con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi, per raccogliere l’acqua piovana.