24 Novembre 2015

Agricoltura in rosa: aumenta il numero delle giovani imprenditrici

Passione, creatività e voglia di crescere: queste sono le caratteristiche che accomunano giovanissime imprenditrici in agricoltura che, dopo un percorso di studio brillante, hanno comunque deciso di archiviare i libri, per dedicarsi alla terra. Tra qualità, innovazione, tradizione e attenzione per l’ambiente, le donne sono diventate pian piano protagoniste dell’agricoltura, un settore che secondo le ultime stime, sta diventando sempre più “rosa”. Tra le 13mila imprenditrici in agricoltura, ce ne sono tantissime che hanno deciso di coniugare innovazione alla tradizione di famiglia, rilevando l’azienda dai nonni, oppure dai genitori; altre, invece, hanno preferito fare “un salto nel buio”, ottenendo ottimi risultati grazie ad intuizioni vincenti.

La stessa Delegata Nazionale dei Giovani di Coldiretti - Maria Letizia Gardoni - è una giovanissima imprenditrice:

“L’agricoltura è un settore che offre concretezza nel presente, ma soprattutto prospettive future. Essere giovani e donne, è un binomio vincente, perché il mondo agricolo lascia tanto spazio all’inventiva e alla creatività. La sensibilità, l’intraprendenza e la capacità visionaria femminile, sono ingredienti essenziali nelle piccole imprese. Lavorare in questo settore, significa prendersi cura dei beni comuni, come il cibo, il territorio, la tradizione rurale e farsi carico delle future generazioni. La terra non è solo una fonte di business, ma un modo eticamente più responsabile di investire la propria vita”.

Tra le nostre giovani imprenditrici anche Lucia Marascio, fresca vincitrice dell’Oscar Green 2015, grazie all’intuizione del padre: il muscolo di grano, la carne senza carne. Si tratta di un prodotto alimentare del tutto simile alla carne, dalla consistenza al sapore, ma che in realtà è realizzato completamente con frumento e legumi. Anche le sorelle Livoni, di Trivignano Udinese, danno il loro massiccio contributo all’agricoltura giovane: allevano bovini di pezzata rossa e la loro intenzione è quella di portare in azienda un po’ di innovazione, proseguendo comunque nella tradizione di famiglia.
Sara e Giulia, giovanissime, hanno anche partecipato alla Giornata dell’Agricoltura ad Expo, presenziando alla firma del patto salva formaggio italiano insieme al Presidente Coldiretti Robero Moncalvo e al Premier Matteo Renzi. Quello delle sorelle Livoni, è un settore che, in questo momento, sta attraversando delle difficoltà: recentemente, infatti, c’è stata una vera e propria guerra del latte perché gli allevatori vengono sottopagati rispetto alla produzione, ma soprattutto subiscono la concorrenza di Paesi europei che esportano in Italia polvere di latte e cagliate a prezzi ancora più bassi, che contrastano con il vero Made in Italy. Tante sono ancora le storie di giovani imprenditrici che hanno reso l’agricoltura uno dei principali motori economici del nostro Paese. Storie di donne che hanno deciso di investire il proprio futuro nei campi, applicando alla secolare tradizione, originalità, creatività e studio.
(Fonte: D.Repubblica)