21 Settembre 2016

Dieta mediterranea, è record del Made in Italy in USA

L'attenzione alla dieta mediterranea ha spinto, nel 2015, al record storico negli Stati Uniti per quanto riguarda l'export di prodotti dell'agroalimentare Made in Italy, che sono aumentati del +20% .
Un lungo articolo dedicato dal sito della Cnn  ad Acciaroli, paese in provincia di Salerno dove visse per 40 anni lo scienziato statunitense Ancel Key (che fu il primo ad evidenziare gli effetti benefici della dieta mediterranea, diventata nel 2010 patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco).  E’ quanto si afferma, in riferimento all’ articolo “Come vivere fino a cent'anni: il paese dei centenari rivela i suoi segreti" nel quale vengono intervistati i numerosi centenari della prestigiosa località del Cilento.

La longevità ad Acciaroli e dintorni, è diventata tra l’altro materia di studio per l'Università la Sapienza di Roma e per l'Università della California di San Diego; diversi ricercatori stanno esaminando circa 300 centenari locali, per cercare di capire come mai la gente di quei luoghi possa vivere così a lungo, ed abbia così bassi tassi di problemi di cuore e di Alzheimer.

La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, ha consentito agli italiani di conquistare il record nella longevità: nell’Unione Europea, l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni. Un ruolo importante per la salute riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell'Unesco, che è avvenuto oltre 5 anni fa, il 16 novembre 2010.
Un primato che negli anni scorsi è stato però messo a rischio dal cambiamento delle abitudini alimentari come dimostra la presenza di 27 milioni di italiani obesi (quasi sei milioni) o in sovrappeso (21 milioni), poco meno del 60% del totale.

Nel 2015 si è avuta però la svolta, con il ritorno sulle tavole con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva, ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura ( prodotti che, tra l'altro, sono i fiori all'occhiello della nostra agricoltura) che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 Kg di frutta e verdura per persona. Il risultato è che quest’anno, il consumo procapite di frutta e verdura sfiorerà i 320 chili a testa.