11 Settembre 2018

Veneto terra d’idee: a Padova va in scena il Premio Innovazione

Nella splendida cornice dell’aula magna del Bo di Padova si sono svolte le finali regionali Veneto del Premio all'Innovazione promosso da Coldiretti Giovani Impresa. Quasi 400 neo imprenditori provenienti da ogni parte del Veneto hanno applaudito i concorrenti che con i loro progetti stanno portando linfa nuova al settore facendolo uno dei più gettonati da chi sceglie come sfida professionale la qualità della vita, la sostenibilità ambientale, la sicurezza alimentare e la valorizzazione della civiltà contadina.

“Ogni anno in questa occasione consegniamo all’opinione pubblica uno spaccato imprenditoriale di tutto rispetto iniettando fiducia nell’agroalimentare italiano, che manifesta tutto l’appeal attraverso le nuove generazioni che investono continuamente nel settore”, queste le parole di Alex Vantini Delegato di Giovani Impresa Coldiretti.

Dopo la lectio magistralis di Luciano Gamberini Direttore del Centro Ricerche HiT Human Inspired Technology sono stati proclamati i vincitori delle sei categorie previste dal concorso, scopriamo insieme chi sono:

Categoria “Campagna Amica: Vince Marco Tonon con la sua Birra Agricola aromatizzata all'estratto di fiori. Marco ha avviato la propria produzione di birra agricola dopo il primo anno di coltivazione di circa 2 ettari di orzo distico. La sua birra è fatta con l'80% di orzo aziendale ed è aromatizzata con estratti di fiori provenienti dalle serre dell'azienda di famiglia. In particolare la Birra "Primus" con estratti di primula e la Birra "Helios" con estratti di semi di girasole. Nei prossimi mesi la birra sarà sempre più a Km. Zero con l'impiego dell'acqua del pozzo artesiano ed il luppolo da una sperimentazione del "Distretto del Luppolo" di Monfumo. Appassionato Mastro Birraio ha conseguito il titolo di studio all'istituto DiEffe Accademia delle Professioni, avviando la sua nuova attività che esalta innovazione nel gusto e nei profumi.

Categoria “Creatività”: Se l’è aggiudicata la giovanissima Eleonora Farinazzo che ha portato un po’ di Corea a Verona. Eleonora ha deciso di non sradicare le piante di kaki della proprietà di famiglia a Bovolone e di utilizzarne i frutti per produrre aceto. Saporea, è l’unica azienda agricola in Europa che tramanda una tradizione che viene dall’estremo oriente. Il tutto con la collaborazione scientifica dell’università di Modena e Reggio. La produzione è iniziata solo un anno fa ma il prodotto è già in vendita in gastronomie selezionate e in e-commerce. Per ora solo 2mila bottiglie, ma il potenziale è davvero molto interessante: il prodotto è già menzionato nell’Arca del Gusto di Slow Food. La prospettiva è di allargare l’offerta di aceti “alternativi” utilizzando anche altri frutti: il melograno, kiwi e aronia, una bacca di origine brasiliana molto ricca di vitamina k.

Categoria Fare Rete: Vince Carolina Da Rold con il progetto portato avanti nella sua Sorbetteria, una storica gelateria di Belluno, la cui mission è proporre al consumatore un gelato prodotto non con semilavorati, ma con materie prime selezionate e trasformate direttamente dal gelataio a favore della genuinità e della valorizzazione di un alimento diffuso e spesso artefatto. Nel 2012 la famiglia Da Rold, allevatori di bovine da latte, acquisisce tale attività allo scopo di diversificare la propria azienda e creare una sinergia fra diverse imprese. Gli ingredienti dell’azienda di proprietà sono il latte, munto e trasformato in meno di 6 ore, yogurt, ricotta e mascarpone. Da altre realtà proviene la pasta di nocciole (Az.Agr.“CascinaAzii”), pistacchio(Az.Agr.Cartillone), uova biologiche e frutta candita (Agrimontana che coltiva e collabora direttamente con coltivatori).

Categoria “Impresa 3.terra”: vince Alberto Barufato con il suo progetto “dalla fibra al Manufatto”. Allevamento di alpaca, con fattoria didattica, turismo rurale, produzione di lana e di prodotti di cosmesi a base di cartilagine e grasso di alpaca. Avviato il progetto, Dalla Fibra al Manufatto: creare un indumento (maglione, sciarpa, ecc…) in fibra di alpaca scegliendo la “lana” direttamente dall’animale in fattoria, ogni partecipante potrà crearsi il proprio capo, scegliendosi direttamente il colore e la fibra che più gli piace.

Categoria “Noi per il sociale”: Vince Sibylle Righetti con la sua barca degli ultimi che naviga in laguna.  A bordo ci sono i valori della solidarietà, i prodotti delle fattorie sociali e tutte le buone intenzioni di sviluppare un progetto ponte tra Friuli, Veneto e il resto d’Italia che metta insieme tante esperienze che si occupano di marginalità. E’ diventato questo il destino di un ex peschereccio che fu del pittore Giuseppe Zigaina e del suo grande amico Pier Paolo Pasolini. “Edipo Re” è il nome di una barca speciale di 16 metri a vela e motore, attrezzata per essere una casa viaggiante. Grazie alla famiglia Righetti che l’ha restaurata e tolta dall’oblio l’imbarcazione solca la laguna veneta spingendosi fino ai vicini confini friulani quale ambasciatrice di un turismo sociale, lento, utile e ricco di bontà delle fattorie solidali italiane.

Categoria “Sostenibilità”: Vince Giulia Casellato che con suo marito ha aperto un’azienda Agricola Bio con davanti due sfide: cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale. Per affrontare la prima ha deciso di diversificare il più possibile piantando un frutteto di cultivar antiche e avvicendando oltre 50 varietà di ortaggi durante l’anno. Per essere veramente sostenibili ha deciso di autocostruire il suo punto vendita con paglia, terra cruda e legno realizzando un edificio a impatto 0, con un elevato comfort tanto da non aver bisogno di impianti di riscaldamento e raffrescamento. Produce tutta l’energia di cui ha bisogno attraverso impianti fotovoltaici che alimentano luci, irrigazione, frigoriferi e la produzione di acqua calda.

Menzione speciale per le categorie “Sostenibilità/Noi per il sociale” è stata data a Sofia Maria Tezza dell’azienda agricola Il Gioco.  Dopo tre anni in Brasile dove ha studiato biologia e dove è entrata in contatto con i "bisognosi", Sofia ha deciso tornare in Veneto e piantumare un uliveto sui terreni di famiglia. Produce un olio di altissima qualità, premiato in competizioni nazionali e internazionali (primo al Concorso oleario di Los Angeles). Ma Sofia non basta; la consapevolezza di essere una ragazza fortunata, con una famiglia unita alle spalle e una azienda da poco avviata, fa nascere in lei il desiderio di rendersi utile anche nel suo territorio. Entra così in contatto con una famiglia i cui componenti sono tutti non vedenti e nasce l'idea di creare etichette "parlanti" in braille. Piccoli rilievi che possono dire tanto a chi ora può degustare un prodotto al top e “leggerne” tutte le caratteristiche.